Consumo suolo: a Crema, Bagnolo
e Sergnano incrementi record
L’aumento delle temperature che caratterizza gli ultimi anni, soprattutto nei mesi estivi, non è imputabile solo al cambiamento climatico: a contribuire, in gran parte, è anche il consumo di suolo, che continua a crescere negli anni. Basti pensare che nel 2022 ha subito un’accelerata, arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021.
Anche nel Cremonese si registrano valori in crescita: tra il 2021 e il 2022 sono scomparsi 34,2 ettari di terreno, arrivando a 18.590 ettari, che rappresentano il 10,45% del terreno provinciale. Complessivamente, quindi, il suolo consumato equivale a 529 metri quadri per abitante. A riferirlo è il Rapporto Ispra 2023. Dal 2006, quando il suolo occupato era pari a 17.415 ettari, l’incremento è stato di 1.175.
I dati non sono confortanti neppure guardando ai singoli comuni: Cremona è infatti il terzo capoluogo in Lombardia per suolo consumato, dopo Milano e Brescia, con 1.975 ettari. Ma non si tratta di una crescita recente, considerando che tra 2021 e il 2022 l’aumento è stato solo di 0,97 ettari. A crescere maggiormente nell’ultimo anno considerato dal report, è Castelverde (+3,93 ettari), seguito da Bagnolo Cremasco (+3,18), Sergnano (+2,9) e Crema (+2,81). Casalmaggiore è invece incrementata di 1,6 ettari.
Questo scenario porta quindi ad una grande variabilità delle temperatura del suolo: basti pensare che la differenza media tra il contesto urbano e quello rurale, per il nostro territorio è di 7,3 gradi.
Laura Bosio
I DATI DI TUTTI I COMUNI CREMONESI