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Pergolettese, tre turni ad Aucelli
"Non l'ho colpito con un pugno"

Squalificato per tre giornate dal Giudice Sportivo, a causa dell’espulsione ricevuta martedì a Alessandria per un presunto pugno dato al difensore Rota, in reazione a un suo intervento, il giovane centrocampista gialloblù Christian Aucelli vuole smentire categoricamente e dare la sua versione dei fatti: “Innanzitutto volevo dire che mi dispiace molto per questa situazione che si è venuta a creare e chiedere scusa ai miei compagni per averli lasciati in dieci per oltre un’ora di gioco, al mister, alla società e a tutti i tifosi. Smentisco assolutamente, però, la dinamica dei fatti di cui mi sento accusato e da cui è scaturita questa pesante squalifica”.

“Praticamente – illustra – il difensore avversario, in scivolata mi ha preso la palla, senza che mi fossi minimamente lamentato. Mentre mi stavo rialzando, ho visto che lui stava venendo verso di me arrivandomi praticamente faccia a faccia. Io, avendo le mani sul mio petto, l’ho allontanato con uno spintone per evitare lo scontro e per evitare qualsiasi tipo di problema. Lui si è buttato all’indietro, mettendosi le mani al volto come se gli avessi dato un pugno o qualcosa di similare, cosa che io, giuro di non aver mai fatto in vita mia né ad Alessandria, né in campionati precedenti: non ho mai fatto nulla di tutto ciò.”

Aucelli smenisce questa ricostruzione (quella di un pugno al volto) nonostante sia nella motivazione della sentenza: “Non mi permetterei mai di dare un pugno o di fare qualsiasi tipo di gesto, non sono quel tipo di giocatore e, ripeto, l’ho solamente allontanato in modo tranquillissimo, con le mie mani perché lui si era avvicinato faccia a faccia per cercare un contatto, qualcosa, e che io volevo assolutamente evitare.”
Pochi minuti prima, nell’azione che ha portato al loro gol, nel difendere la palla era stato spinto alle spalle ed era caduto a terra lamentandoti per la mancata sanzione. Poi nello sviluppo dell’azione Alessandria è andata in rete: “Secondo me era fallo tutta la vita. L’hanno visto tutti. L’arbitro ha deciso diversamente, purtroppo questo è il calcio. Però c’era fallo, si è visto chiaramente, tutti l’hanno visto. “

Il modo di giocare sempre aggressivo, andando alla ricerca della palla e rincorrendo tutti gli avversari, lo porta a volte essere un po’ irruento negli interventi: “Ma sempre solo in modo agonistico. Diciamo che sono “vivace” in campo, però non sono quel tipo di giocatore che prende cartellini rossi in continuazione. Infatti quest’anno non so cosa sta succedendo, è la prima volta che mi capitano situazioni del genere. Mi dispiace molto, ma non sono assolutamente quel tipo di giocatore che ha problemi caratteriali o di nervosismo. Certo sicuramente non mi tiro mai indietro, spesso posso dare fastidio agli avversari per la mia continua rincorsa, per la mia caccia al pallone, ma è il mio modo di giocare. Ma, ripeto, intervengo solo con agonismo, non con pugni, calci o altro: sono cose che non mi riguardano.”

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