Sport

Focus sul ciclismo su pista:
il CT Villa al Panathlon Crema

Una serata per parlare di ciclismo, delle strutture carenti sul territorio e di quello che può rappresentare per il cremasco e per il movimento ciclistico regionale la riapertura del velodromo Pierino Baffi di Crema: è stato questo il tema dell’ultima conviviale Panathlon Club Crema, che ha ospitato Marco Villa, commissario tecnico delle nazionali italiane maschile e femminile di ciclismo su pista. Con lui, Stefano Pedrinazzi, presidente della Federazioni regionale, Graziano Fumarola, presidente della nuova società che gestirà il velodromo di Crema e Gianni Ricci, decano dei commissari di gara, nonché presidente di giuria. Nell’introduzione di Massimiliano Aschedamini presidente Panathlon Club Crema, la volontà del sodalizio da lui presieduto di puntare l’attenzione sul recupero del velodromo di Crema, interessato da anni da importanti lavori di ristrutturazione a seguito di un lungo iter, che ha visto diversi attori dal Coni all’amministrazione comunale di Crema.

Al presidente del Comitato Regionale Lombardia di Federciclismo, il cremasco Stefano Pedrinazzi toccano la prima relazione della serata e i saluti di Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana, impossibilitato a partecipare perché impegnato a Parigi alla presentazione dell’edizione numero 111 del Tour de France, che partirà da Firenze il 29 giugno del prossimo anno. Il presidente Pedrinazzi, già responsabile del velodromo di Crema fino al maggio del 2011 ha parlato di velodromo come “un’università del ciclismo, dove l’atleta affina la tecnica”. Da Pedrinazzi poi una panoramica delle strutture presenti in Lombardia: Montichiari, unico velodromo coperto, ma chiuso per vicissitudini legate ad un problema proprio alla copertura e utilizzato in deroga dai ciclisti della nazionale. Varese, attualmente chiuso e infine, Dalmine, e Busto Garolfo, nei pressi di Milano. Con la riapertura del velodromo di Crema, la possibilità concreta per ampliare la platea dei giovani tesserati che potranno utilizzare una struttura rinnovata e in posizione strategica, per i territori del sud della Lombardia, regione caratterizzata da circa 22 mila tesserati, dei quali circa 500 giovani. Dati che fanno della regione un vero e proprio faro del ciclismo su pista in Italia, come confermano anche i risultati degli ultimi campionati italiani che si sono svolti al velodromo Servadei di Forlì. “Passare dal velodromo di Crema e vederlo chiuso era un vero colpo al cuore – ha detto Pedrinazzi – ma ora con la stesura della resina e il completamento dei test con la consulenza della nazionale e di Ivan Quaranta è una grande gioia, perché dal velodromo di Crema sono passati i più grandi”.

Il clou della serata con l’intervento di Marco Villa, figura prestigiosa del ciclismo italiano, campione su pista da ciclista e figura centrale nei successi che la pista sta regalando all’Italia, con il montodinese d’adozione alla guida tecnica. Villa, socio Panathlon Crema ha ripercorso alcuni passaggi dei lavori al velodromo cremasco, che l’hanno visto protagonista con il presidente del Coni Giovanni Malagò e il consigliere delegato per lo sport Walter Della Frera. “Ho cercato di fare capire al ciclismo italiano che i velodromi sono fondamentali, partendo dai successi olimpici di Rio e Tokyo. Pensavo che questi risultati fossero serviti, invece siamo ancora qui, con i direttori sportivi che limitano gli impegni in pista per i ciclisti su strada. I corridori forti su pista vanno forte anche su strada – conclude il CT azzurro – mi dispiace che direttori sportivi non lo capiscono”.

Graziano Fumarola ha illustrato invece la nuova società che dovrà gestire il velodromo appena concluso l’iter amministrativo, una società che rappresenta tutte le sette società che operano nel ciclismo giovanile nel territorio provinciale, auspicando la piena disponibilità della struttura per l’avvio della prossima stagione di gare, nell’aprile 2024. Nel corso della serata non è mancato l’intervento di Fabiano Gerevini, già presidente Panathlon Crema che ha ribadito il ruolo molto importante che hanno avuto Pedrinazzi e Villa nel lungo percorso che sta portando alla riapertura del velodromo di Crema.

Ilario Grazioso

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