Lettere

Povertà, la denuncia di Corlazzoli: “Bergamaschi indifferente”

da Alex Corlazzoli

Gentile direttore,
mi rivolgo, attraverso il tuo giornale, alla città con l’intento di denunciare – uso questo verbo non a caso – la colpevole indifferenza di chi governa Crema, nei confronti dei più poveri.
So di rischiare ancora una volta di apparire presuntuoso, arrogante, fuori dagli schemi, senza “postura” come mi ha scritto qualcuno di molto noto ma un uomo, un Vescovo come don Tonino Bello che nella sua canonica ospitava clochard e prostitute, mi ha insegnato a essere scomodo quando è necessario.
Lo faccio io perché ho il “potere” (nel senso della possibilità) di usare la parola che “fa eguali” come insegna Lorenzo Milani.
Lo faccio a nome dei tanti volti che (io e altri molto più impegnati di me) incontriamo di chi vive in una tenda, in un capannone abbandonato, in una macchina anche nella nostra opulenta Crema.
Sono persone che, pur vivendo ai margini, leggono i nostri giornali, si informano ma hanno poche possibilità di dir la loro in faccia a chi amministra e parla con il megafono.
Le parole del sindaco Fabio Bergamaschi e dell’assessore ai servizi sociali Anastasie Musumary che a proposito dei senzatetto hanno sottolineato la scarsa collaborazione di chi ha bisogno, li hanno offesi e hanno indignato anche chi scrive.
Dall’elezione di Bergamaschi la città conta su una squadra di, talvolta, molto competenti (altre volte molto meno) assistenti sociali che lavorano con una regia lacunosa.
La scelta della politica, a seguito della decisione del valido dirigente del settore Angelo Stanghellini di lasciare Crema, è stata quella di affidare questo delicatissimo incarico ad una persona che fino a poco tempo fa si era occupata di cultura chiedendole di fare l’uno e l’altro.
Non solo. Il primo cittadino, in questo delicato frangente, ha nominato assessore alla partita, una giovane neofita della vita amministrativa.
Le conseguenze le conoscono chi lavora nel servizio comunale e chi – nel mondo del volontariato – cerca a fatica di trovare una “sponda” nella politica.
Crema non ha un dormitorio maschile che funziona 365 giorni l’anno come se i più poveri lo fossero meno d’estate o a Natale. Crema ha una sola doccia a disposizione per chi ha bisogno almeno di lavarsi. Crema non ha un luogo per accogliere le donne che vivono in estrema povertà su una strada. Crema non ha un servizio di bassa soglia che quest’inverno uscirà – come accade in altre città – a portare una coperta, un tè caldo, una tachipirina a chi sta senza un tetto sopra la testa.
Tra qualche settimane, tuttavia, il sindaco Bergamaschi butterà – ancora una volta – migliaia di euro in lucine natalizie per assecondare la pancia di chi vuol continuare a essere indifferente di fronte alla marginalità.
Non è la prima volta che denuncio questa situazione ma non mi stancherò di farlo finché una sola persona nella nostra città, vivrà in una tenda o in un’auto.
La retorica del “devono farsi aiutare” credevo appartenesse al Centro Destra. Mi sbagliavo.
Forse era meglio, a questo punto, avere come sindaco Maurizio Borghetti anziché Bergamaschi.
A volte è meglio l’originale della brutta copia.

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