Politica

Bandiera della pace, Bergamaschi
replica al M5s: “Era in lavanderia”

Dopo la polemica del Movimento 5 stelle Cremasco, che accusava il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi di aver tolto la bandiera della pace dal Palazzo Comunale, è arrivata la replica dello stesso Bergamaschi per chiudere il discorso.

Questa una parte del comunicato stampa dei pentastellati a Crema: “Passando davanti al nostro palazzo comunale abbiamo notato che alla finestra dell’ufficio del sindaco spicca per la sua assenza la – un tempo – tanto dibattuta ‘Bandiera della Pace’”. Come mai? Gli obiettivi per cui era stata esposta sono stati raggiunti e quindi ora è superflua? Non entrava sufficiente luce in ufficio a causa di essa? O forse è andata persa in lavanderia? Oppure il sindaco ha deciso di essere coerente con la linea del suo partito, che appoggia convintamente il perdurante invio di armi e che in Europa si è trovato concorde nel votare il regolamento Asap per finanziare l’industria militare con 500 milioni del Pnrr sottraendoli di fatto a progetti per la sanità, l’istruzione o la transizione energetica”?

Così risponde il sindaco: “Ho strabuzzato gli occhi e ho dovuto rileggere: questo è davvero ciò che pubblicamente, con un comunicato diramato alla stampa, il Movimento 5 stelle mi chiede oggi. Da non credere. Avevo esposto sul balcone del mio ufficio la bandiera della Pace con l’avvio della guerra in Ucraina, pensando di interpretare un messaggio universale, in cui chiunque non sia un barbaro o un guerrafondaio possa trovare un denominatore comune di riconoscimento, al netto dei significati, dei metodi e degli approcci che ciascuno può dare alla Pace, al suo raggiungimento e al suo mantenimento tra i popoli.

In giornate drammatiche come queste, con il conflitto che si infiamma anche in Medio Oriente (in terre e tra popoli che, peraltro, sento particolarmente vicini in questo momento, avendoli visitati solo pochi mesi fa) quel vessillo colorato ha certamente ancora più senso di essere esposto. L’ho rimosso, tuttavia, per farlo lavare, ritenendo che non fosse dignitoso mantenerlo lordato dal guano dei piccioni. Stessa sorte toccata peraltro alla bandiera dei Comuni sostenibili. Nel mentre altre insegne (la bandiera dei Comuni ciclabili di Fiab e lo striscione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze) hanno trovato spazio sui balconi del mio ufficio, destinati a lasciarlo prontamente libero una volta ripristinato il decoro della bandiera della Pace.

Ora, svelato l’arcano, sono io a porre un paio di quesiti ai 5 stelle: era davvero necessario svilire la Pace con storie di piccioni, di guano e di lavanderie? Ed è normale riuscire a fare dell’ironia e della polemica sulla Pace in questo modo, in queste giornate? Lunedì, al termine della settimana dedicata alla Giornata delle bambine e delle ragazze di cui abbiamo esposto lo striscione, che andremo a rimuovere, la bandiera della Pace tornerà esposta. Pulita e dignitosa. A ricordarci, tra le altre cose, che la Pace è una cosa seria”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...