Tecniche genomiche e glifosato:
due temi caldi per Bruxelles
La Commissione Ue entro la fine dell’anno dovrà affrontare due tra i temi più scottanti del momento e peraltro molto attesi dagli agricoltori: una proposta di regolamento sulle nuove tecniche genomiche ed una decisione sull’autorizzazione all’uso del glifosato. Il primo tema è stato al centro del Consiglio Agricoltura e della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo alla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva. In quella sede è emersa un’indicazione di grande importanza che va nella direzione sostenuta dall’Italia che ha già disposto, con voto del Parlamento, la sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita (TEA). Il ministro spagnolo dell’Agricoltura, Luis Planas, presidente di turno del Consiglio, ha infatti annunciato che la presidenza spagnola conta di raggiungere entro dicembre l’intesa politica in seno al Consiglio, in modo da accelerare al massimo la procedura di approvazione della proposta di regolamento. Inoltre, con l’inquadramento delle nuove tecniche di editing genomico nell’ordinamento dell’Unione sarà possibile conseguire il necessario equilibrio tra la capacità di produrre cibo nella quantità richiesta dal mercato e una più solida tutela dell’ambiente e delle risorse naturali.
La prossima scadenza dell’autorizzazione all’uso del glifosato è stata invece al centro dei lavori della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo di fine agosto, dove l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha messo in evidenza i risultati della valutazione scientifica secondo cui il glifosato non è cancerogeno, mutageno, né tossico per la riproduzione. Da evidenziare che le autorità di quattro Stati membri (Francia, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria) partecipanti alla valutazione non hanno previsto “una modifica alla classificazione esistente del glifosato”. Come evidenziato dall’EFSA, quella sul glifosato è stata la valutazione del rischio più completa e trasparente realizzata dall’Autorità. In effetti, i lavori si sono conclusi con un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Sarà ora compito della Commissione europea presentare una proposta formale agli Stati membri, con l’obiettivo di giungere alla decisione entro metà ottobre. Dalle indicazioni che circolano, la Commissione sembra orientata a proporre il rinnovo dell’autorizzazione, con alcune novità relative alle modalità di utilizzo. In una fase in cui l’indipendenza alimentare si è imposta come fattore essenziale della sicurezza strategica, è auspicabile che la decisione finale sia assunta nel pieno rispetto delle indicazioni scientifiche, mettendo da parte qualsiasi pregiudiziale di stampo ideologico. Pregiudiziali che, se in passato avevano forse qualche ragione di esistere, alla luce delle nuove indicazioni di EFSA oggi non hanno più senso.