Nuovi medici di base, 21
domande per 73 posti vacanti
E’ un po’ meno grave di qualche mese fa il problema della carenza di medici di base in provincia di Cremona, ma solo grazie ai corsisti, ai medici cioè iscritti ai corsi triennali di specializzazione, che non hanno ancora terminato gli studi.
Dopo il “disastroso” esito del bando di Ats Val Padana chiuso lo scorso marzo, quando su 75 posti vacanti tra Crema e Cremona, solo due erano stati coperti, al secondo appello scaduto a metà luglio, hanno presentato domanda 21 medici: 10 corsisti per l’ambito di Cremona, altrettanti per Crema e solo 1 medico già in possesso di specializzazione, per l’ambito di Cremona. Nessuno, invece, per quello di Crema, dove la carenza si fa più sentire: dei 73 attuali posti scoperti in provincia, ben 42 si trovano sul cremasco.
Se tutti e 21 dovessero confermare la scelta, resterebbero “solo” 20 posti scoperti a Cremona e 32 nel cremasco.
Ma c’è un’altra incognita. Le ATS lombarde, su input della Regione, stanno iniziando a sondare uno ad uno tutti coloro che hanno presentato la loro candidatura per accertarsi dell’effettiva disponibilità a insediarsi nella nostra provincia, in quanto potrebbero aver fatto domanda anche per altre zone. Un lavoro certosino, quello che tocca agli uffici coordinati da Gianmario Brunelli, direttore del Dipartimento di Cure Primarie, per spiegare le caratteristiche delle varie sedi e sperare che le accettino. Il 14 e il 15 settembre saranno giorni cruciali per capire se confermeranno la loro scelta, prima i medici inquadrati nel circuito Sisac (specializzati) e poi i corsisti, su base regionale.
Se si guarda all’intera Ats che comprende anche la provincia di Mantova, a marzo erano 159 i posti vacanti: 43 a Crema, 32 a Cremona, 84 a Mantova. erano poi seguite 5 immissioni a Mantova, una a Crema e una Cremona, il saldo era quindi di 154 posti disponibili.
Un problema cronico, quello della carenza di medici di base, ma non va meglio nemmeno per altre specialità, basti pensare agli anestesisti e ai medici di pronto soccorso. Da qui a fine anno inoltre anche una decina di altri medici di base dovrebbero lasciare per raggiunti limiti di età: e se un tempo c’era chi rimaneva anche oltre il limite della pensione, l’appesantimento burocratico delle loro funzioni egli ultimi anni sta scoraggiando i più dal restare.
Particolarità della provincia di Cremona è poi l’alta percentuale di medici provenienti da fuori regione, il 69%: tra i motivi viene indicata anche l’assenza di facoltà di medicina sul territorio. gbiagi