Cronaca

Donna albanese maltrattata
divieto di avvicinamento del marito

Allontanamento dalla casa famigliare e divieto di avvicinamento alla vittima da parte del marito. E’l’esecuzione della misura cautelare attuata dal Commissariato P.S. di Crema ed emessa dal GIP del Tribunale di Cremona, nei confronti di un cittadino di origine albanese residente nel Cremasco, resosi responsabile del reato previsto dagli artt. 572 c.p. (Maltrattamenti in famiglia) e 582-585 (Lesioni Personali Volontarie) nei confronti della moglie.
Protagonista una donna albanese che, in Italia da molto tempo con la famiglia, subiva da alcuni anni violenze psicologiche e fisiche dal marito anche a causa dei problemi ingenerati dalla dipendenza da sostanze alcoliche e dal gioco d’azzardo di quest’ultimo. In alcune occasioni la donna si presentava in ospedale per le percosse subite dal marito omettendo però di specificare al personale sanitario la reale causa delle ferite.

Tutto ciò fino a qualche settimana fa. Ad un certo punto la vittima, non sopportando più le vessazioni del marito, ha deciso di presentarsi al Commissariato di Crema guidato dal Vice Questore Bruno Pagani, per chiedere aiuto e denunciare il coniuge.
Subito è stato attivato il codice rosso e la donna posta al sicuro in un luogo protetto.
Le immediate indagini svolte dal Commissariato permettevano di acquisire elementi utili per la ricostruzione dei fatti e per delineare un quadro indiziario solido a carico dell’uomo.

Il GIP del Tribunale di Cremona ritenendo la condotta di violenza e sopraffazione tenuta dall’indagato particolarmente grave ed il pericolo che lo stesso possa reiterare il suo comportamento emetteva la misura cautelare in argomento.
Personale di questo Ufficio dopo aver rintracciato lo straniero dava applicazione al provvedimento in questione.

Quanto accaduto è una ulteriore conferma della necessità per le donne vittime di violenza domestica di denunciare i maltrattamenti e le vessazioni subite al loro primo verificarsi. Spesso invece per timore, per non aver ripercussioni sulla famiglia o per un senso di vergogna, le vittime preferiscono tacere e far finta di nulla pensando che la situazione possa cambiare e di poterla controllare. Purtroppo non è così e generalmente con il tempo le condizioni peggiorano divenendo sempre più insopportabili ed ingestibili, sfociando in molti casi in eventi tragici.

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