Cronaca

Grandinata sul Cremasco, danni
a case, alberi e agricoltura

AGGIORNAMENTO – Verso le 11 di questa mattina ennesima bufera sul Cremasco. Cielo che all’improvviso diventa scuro, raffiche di vento e forti piogge e grandinate. A farne le spese in questo caso i Comuni di Castelleone, Crema, Pianengo e Vailate, con i Vigili del Fuoco, ancora una volta, costretti all’intervento.

Il territorio cremasco nelle ultime 24 ore è stato letteralmente preso di mira dal maltempo. Dopo il violento temporale della mattina di ieri, anche la serata ha portato grossi disagi, con i Vigili del Fuoco costretti ad intervenire più volte nei diversi paesi limitrofi a Crema.

Sono infatti state infatti ben 26 le situazioni da risolvere dai Vigili del Fuoco, la maggior parte legate alla messa in sicurezza di alberi pericolanti. Particolarmente colpiti Agnadello, Casaletto Vaprio, Capralba, Pandino, Romanengo, Sergnano, Ticengo e Torlino.

A Sergnano impressionanti alcuni scatti che ritraggono vere e proprie distese bianche all’interno dei giardini a causa della violenta grandinata che si è abbattuta intorno alle 21.

Anche Coldiretti ha parlato della violenta grandinata e delle conseguenze per gli agricoltori, con mais divelto da terra dalla furia del vento, campi di girasoli e prati spianati e mezzi agricoli rovinati dalla violenza dei chicchi di ghiaccio.

La grandine a Sergnano

“La grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Un fenomeno che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis”.

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno”.

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