Rotary Club Crema, un progetto per
per aprire il campanile del Duomo
Entro quest'anno, la torre della Cattedrale aprirà stabilmente alle visite. Dal Rotary, un progetto di oltre 30mila euro: "Serve l'aiuto di tutti i cremaschi doc"
Aprire stabilmente alle visite il campanile del Duomo, trasformandolo in un percorso museale da scalare fino alla cella campanaria. E’ l’ambizioso progetto che si è posto il Rotary Club Crema, in accordo con l’ente Chiesa Cattedrale Santa Maria Assunta, cioè il Duomo, e la Soprintendenza ai beni culturali di Mantova. “L’idea – spiega Marcello Palmieri, vicepresidente del sodalizio promotore e coordinatore dell’iniziativa – guarda alle grandi città turistiche italiane, che già da tempo hanno aperto al pubblico le loro principali torre campanarie (Cremona, Torino, Venezia, Firenze) e vuole raggiungere un doppio obiettivo: da un lato, regalare ai numerosissimi turisti il panorama mozzafiato che regala la cella campanaria; dall’altro, attraverso l’istituzione di un biglietto per la salita, inaugurare uno stabile meccanismo di raccolta fondi per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria del Duomo”.
La realizzazione di ciò, in parte già presentata e approvata dalla Soprintendenza, presuppone l’installazione di alcune infrastrutture. Di primaria importanza, sotto il profilo della sicurezza, sarà il sistema di videosorveglianza che permetterà in ogni momento di visionare cosa sta accadendo durante l’intero percorso di salita. Sempre in tema, è in corso di progettazione un’apparecchiatura con segnali acustico/luminosi che avviserà i visitatori di lasciare immediatamente la cella, nell’imminenza della messa in movimento delle campane. L’intero percorso sarà poi scandito da pannelli museali – realizzati in collaborazione con la Società Storica Cremasca – dedicati al monumento e alle sue curiosità. Tra queste, il fatto che quella di Crema è l’unica Cattedrale lombarda in cui le campane sono azionabili anche manualmente, cosa che avviene per mano della Federazione campanari ambrosiani nelle maggiori solennità. Un’altra opera molto importante, che ha già ottenuto il via libera della Soprintendenza, sarà il restauro dell’antico meccanismo che, prima dell’elettrificazione, garantiva il movimento delle lancette del quadrante sulla piazza e il battito delle ore sulle campane della torre. L’opera è datata 1751, e porta la firma dello stesso artigiano cremasco che due anni dopo avrebbe fuso il concerto delle sei campane del Duomo: Domenico Crespi. Già ora, allo studio vi è pure un percorso immersivo per non vedenti, che sarà garantito attraverso un’app.
Per fare tutto ciò, è evidente che servono adeguate risorse. “A questo proposito – annuncia Guido Giordana, prefetto del Rotary Club Crema e referente fundraising del progetto – abbiamo pensato a due tipologie di contributo: una monetaria, l’altra tecnica”. Entrambi i pilastri si dividono poi in sottocategorie. “Sotto il profilo economico – prosegue il referente finanziario – abbiamo pensato di dividere i contributi economici in grandi e piccoli. Nella categoria “grandi” ci sono tre tagli: l’azienda o il privato che elargirà almeno 3mila euro potrà fregiarsi del titolo di “amico del campanile”; con almeno 5mila euro sarà “sostenitore del campanile”; mentre dal 5mila euro in su potrà fregiarsi dell’appellativo di “mecenate del campanile”. I piccoli contributi saranno invece raccolti con la campagna di crowdfunding, rivolta a tutta la cittadinanza, che nella visione di Giordana “restituirà l’entusiasmo con cui i cremaschi accoglieranno questa proposta”. E attenzione: oltre al contributo già stanziato, il Rotary Club Crema aumenterà proporzionalmente questa raccolta, premiando così il coinvolgimento della cittadinanza. Molto c’è da fare, dunque, ma molto è già stato fatto. Sotto il profilo economico, infatti, il Rotary Club Crema conta già un terzo delle risorse necessarie: provengono non solo dalle casse del Club, ma anche da alcuni suoi soci e dal Rotaract Terre Cremasche. In più, sotto il profilo tecnico, sta prestando gratuitamente la propria opera – in qualità di socio del Rotary – l’architetto Mario Scaramuzza con la moglie Vania Zucchetti.