Cronaca

Mercato del lavoro meno dinamico:
nel 2023 in calo le assunzioni

L’indagine congiunturale del primo trimestre 2023 elaborata da Unioncamere Lombardia rileva una situazione del comparto manifatturiero provinciale in assestamento, con variazioni positive in ottica tendenziale. A fronte di questo, che situazione c’è nel mercato del lavoro? A evidenziarlo è il report stilato dalla Provincia di Cremona, presentato mercoledì mattina.

I valori degli indicatori occupazionali elaborati da Unioncamere Lombardia mostrano gli addetti del settore industriale in leggera crescita nel primo trimestre 2023 (+0,7% rispetto al trimestre precedente e +0,4% tendenziale), mentre l’artigianato registra una lieve flessione congiunturale molto prossima allo zero (-0,1%). Resta molto limitato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni delle imprese industriali intervistate con solo il 3,6% che ha dichiarato di avervi fatto ricorso. Percentuale più alta per l’artigianato (7,0%), ma la quota sul monte ore trimestrale è molto contenuta (0,7%). Lo scarso ricorso alla CIG è confermato anche dai dati Inps che vedono una riduzione a 135mila ore autorizzate nel primo trimestre 2023 per l’industria, con una riduzione del 50% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Sul fronte della distribuzione per età c’è da sottolineare un risultato positivo della componente più giovane (15-29 anni), per la quale le attivazioni superano le cessazioni di 402 unità. I dati rilevati dai Centri per l’Impiego evidenziano, però, un minor dinamismo del mercato del lavoro rispetto al 1° trimestre 2022: il numero degli avviamenti è infatti diminuito rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di circa 370 unità, passando da oltre 14mila unità a 13.673. Tra gennaio e marzo 2023, rispetto al 1° trimestre 2022, sono diminuite anche le cessazioni di rapporti di lavoro (-274), generando un saldo complessivo inferiore solamente di 100 unità rispetto ad un anno fa.

Focalizzando l’attenzione sulle sole attivazioni di contratto di lavoro e sugli aspetti meramente qualitativi di queste ultime, colpisce come più della metà di esse (il 59,2%) siano state appannaggio di lavoratori che non erano in possesso di un titolo di studio superiore alla scuola dell’obbligo, caratteristica che appare però tipica dei primi due trimestri di ogni anno.

In calo, per fortuna, anche la Cassa integrazione: nel primo trimestre del 2023, l’Inps ha autorizzato poco più di 163mila ore di Cig, un valore inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando ne furono autorizzate quasi 316mila, rappresentando una diminuzione del 48%. Delle ore autorizzate, la Cig ordinaria ha costituito oltre 159mila ore, corrispondenti al 97,6% del totale, mentre la Cig straordinaria ha rappresentato poco meno di 4mila ore, pari al 2,4%. Nel primo trimestre 2023, non è stato registrato alcun contributo dalla Cig in deroga. Il 45% delle ore di Cig autorizzate nel trimestre sono a beneficio del settore manifatturiero, con il settore metalmeccanico che assorbe circa la metà dell’ammontare di ore destinato al comparto industriale e tutte le ore di Cig straordinaria autorizzate. Rilevante anche il monte ore Cig destinato all’agricoltura, oltre 65mila ore, che rappresentano quasi il 40% del totale.

Di interesse risultano anche i dati previsionali di fonte Sistema informativo Excelsior. Nel 1° e nel 2° trimestre 2023 le imprese della provincia hanno programmato di assumere complessivamente poco più di 14mila persone, distribuite maggiormente sul 1° trimestre, che conta più di 7.500 unità programmate, mentre il 2° trimestre mostra un rallentamento, con poco meno di 6.600 entrate programmate. In particolare, il 1° trimestre fa registrare un numero più elevato sia di quello relativo all’ultimo trimestre del 2022 (6.880, +10%) sia rispetto allo stesso trimestre del 2022: oltre 600 entrate in più relativamente al 1° trimestre 2022 (+9%). Non così bene le assunzioni programmate nel 2° trimestre 2023, 240 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 (-2,4%).

Limitando l’analisi comparativa ai soli due trimestri del 2023 (rappresentati nella tabella a fianco), per quanto riguarda contratti e livello di istruzione, il 2° trimestre 2023 evidenzia rispetto al 1° un aspetto critico, ovvero l’aumento del peso dei contratti a tempo determinato, a sfavore di quelli a tempo indeterminato. Il dato più eclatante che le statistiche del Sistema Informativa Excelsior mettono in luce è la percentuale sempre più elevata di candidati che risultano difficili da reperire, che in entrambi i trimestri del 2023 risulta superiore al 50% del totale. In aumento le opportunità lavorative per i candidati di genere femminile.

Per quanto concerne le dinamiche settoriali, nel 2° trimestre aumenta di 3 punti percentuali il peso relativo del terziario, derivato da un aumento omogeneo delle entrate tra commercio, turismo e servizi a imprese e persone; ferma restando – nell’ambito dei servizi alle persone – la perdurante carenza di investimenti in personale nel settore pubblico. All’interno dell’industria, il comparto manifatturiero in senso stretto fa registrare un calo di due punti percentuali, ma anche le costruzioni fanno registrare una diminuzione di quasi un punto percentuale, probabilmente dovuto alla graduale riduzione degli incentivi che avevano dato un’enorme spinta al settore fino alla fine del 2022.

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