Mozione educazione finanziaria,
la replica della maggioranza
La bocciatura della mozione proposta dalla consigliera Chiodo sui corsi di educazione finanziaria continua a far discutere. Dopo le dichiarazioni e gli attacchi della minoranza, è arrivata la risposta dei consiglieri di maggioranza Donatella Tacca del PD, Teresa Caso di Crema Aperta, Debora Soccini di Crema al centro, Camilla Ballini di Cremalab e Walter Della Frera di Crema Bene Comune.
“Sembra proprio che la montagna abbia partorito un topolino leggendo le dichiarazioni dei gruppi di minoranza a proposito della proposta dei corsi di educazione finanziaria (e non di antiviolenza). E la cosa più pericolosa e dannosa quando si parla di violenza domestica è semplificare un problema complesso con proposte di soluzioni che servono solo a metterci a posto la coscienza o, peggio, a farne un uso meramente strumentale. Alcune di noi hanno fatto parte o hanno partecipato ad iniziative dell’Associazione Donne contro la Violenza di Crema potendo toccare con mano le sfaccettature che assume la violenza agita sulle donne e di quanto sia difficile e doloroso per le vittime, magari dopo anni di maltrattamenti psicologici, sottrarsi alla spirale infernale in cui si ritrovano fatta di denigrazioni, ricatti affettivi ed economici”.
“La violenza domestica, soprattutto quella economica, non è una violenza qualsiasi, è spesso esercitata con forme sottili di pressione psicologica e controllo dei contatti sociali che isola la donna dagli amici e dai familiari stessi. E’ una violenza talmente subdola che le stesse donne spesso faticano a riconoscere. Noi riteniamo che una situazione così complessa non possa essere affrontata con interventi estemporanei calati dall’alto, ma che la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile contro le donne richiedano una progettualità articolata che coinvolga le istituzioni e le associazioni che operano sul territorio. L’Amministrazione e l’assessora alle pari opportunità Nichetti hanno ben chiaro che occorre un lavoro di rete e di prossimità. Tant’è che fin dal 2013 l’Amministrazione aderisce al progetto A.R.C.A. della Rete territoriale, che lavora proprio sulla prevenzione e contrasto alle violenze contro le donne, al Progetto coordinato dal Comune di Cremona che sostiene l’azione integrata della Rete a favore delle vittime di violenza e dei loro figli, oltre a sostenere fattivamente l’Associazione Donne Contro la Violenza che opera da oltre trent’anni sul
territorio, partecipando al tavolo del Piano di zona di ambito “Contrasto alla violenza di genere” coordinato dalla Rete Con-tatto e che coinvolge tante realtà diverse, sanitarie, servizi sociali, terzo settore. Peraltro l’educazione finanziaria è già presente all’interno dei percorsi”.
“Sembra proprio che i consiglieri di minoranza non conoscano la realtà della nostra città.
Nella mozione si dice che “una strategia deve fondarsi su una solida conoscenza delle problematiche”. Infatti! Dalla discussione è emerso che la semplice lettura dei numeri e delle statistiche, copiosamente riportati nella mozione, non è sufficiente a comprendere l’impatto che la violenza in ogni sua forma ha sulla pelle viva delle vittime. Rilanciamo quindi la nostra proposta di costituire con tutte le forze presenti in consiglio comunale, minoranze comprese, un tavolo di approfondimento per comprendere come questo fenomeno si cali nel nostro territorio per leggere, assieme a chi opera già sul campo, bisogni e necessità che consentano di mettere a fuoco gli interventi più efficaci. In Consiglio comunale la proposta è stata respinta, quasi con irrisione. Di fronte alla città la consigliera Chiodo farà ancora segno di no con il ditino?”