Cronaca

Peste suina, allerta massima:
allevatori preoccupati

La peste suina, come prevedibile, dalle colline dell’Oltrepò pavese è arrivata in Lombardia.

Nonostante gli sforzi fatti lo scorso anno per cercare di proteggere i confini, anche con recinzioni per evitare che i cinghiali dal Piemonte scollinassero in Oltrepò, la conferma di un secondo caso nel territorio comunale di Ponte Nizza, nel pavese è arrivata sabato, dopo che era stato registrato la presenza del virus in un’altra carcassa di cinghiale rinvenuta sempre nel Pavese.

Il virus non è trasmissibile all’uomo, ma colpisce i cinghiali in libertà e mette a rischio gli allevamenti di suini. La Lombardia alleva il 50% dei capi a livello nazionale, di cui il 31% in provincia di Brescia), il 25% a Mantova e il 20% a Cremona (363 allevamenti).

Il livello di attenzione rimane altissimo – aveva detto l’assessore Beduschi – Oggi è fondamentale procedere con l’individuazione delle carcasse di cinghiale, con il supporto logistico dell’esercito e l’utilizzo di droni. Parallelamente occorre proseguire con abbattimenti controllati. Il 6 giugno il presidente lombardo Attilio Fontana aveva emesso un’ordinanza per circoscrivere la circolazione del virus.

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