Europa, tra un anno al voto:
incontro di PD e Giovani Dem
Tra poco meno di un anno saremo chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo, ma per le federazioni provinciali di Partito Democratico e Giovani Democratici è già tempo di organizzarsi per non farsi trovare impreparati all’appuntamento: così ieri sera al circolo Arci di San Bernardino, incontro pubblico dal titolo “Cara Europa, dove andrai? Prospettive ad un anno dalle elezioni europee”. Un’occasione di riflessione, confronto e analisi, con il contributo del consigliere regionale Matteo Piloni di Michele Bellini, consigliere politico presso la Camera dei Deputati, ed il segretario provinciale dei Giovani Democratici, Nicola Cantarini. A introdurre la serata il coordinatore del PD cremasco, Antonio Geraci, che nel suo intervento ha posto l’accento sui pericoli portati avanti dagli euroscettici, sui nuovi scenari geopolitici dei nostri giorni, e sul cammino di integrazione europea, con tanto di citazione di uno dei padri, Altiero Spinelli ed il suo Manifesto di Ventotene.
Per il segretario provinciale dei giovani democratici, Nicola Cantarini quella di ieri sera è stata la prima tappa di un percorso di avvicinamento e preparazione alle elezioni: “In concomitanza con le elezioni europee tra un anno, più del 70% dei comuni cremonesi andranno al voto – ricorda Cantarini – ma noi con questi incontri vogliamo trattare in modo corretto il tema dell’Unione Europea, senza i classici cliché con cui viene trattato soprattutto in Italia”. Matteo Piloni invece mette al centro del suo intervento in chiave europea, il tema dell’energia e delle materie prime, alla base della prima costruzione politica europea negli anni cinquanta del secolo scorso, ma tema attuale nella fase storica che viviamo: “Anche in Europa, c’è differenza tra noi e la destra, su ambiente e crisi climatica. La destra spesso vede l’Europa come un limite, noi invece dobbiamo parlare con le categorie produttive, l’agricoltura, la piccola impresa”.
La relazione centrale è di Michele Bellini che la articola su quattro punti, dal contesto europeo alla luce anche degli ultimi sviluppi, tra Brexit e guerra in Ucraina, al “vento verso la destra”, che si sta concretizzando nei risultati di diverse tornate elettorali nei vari paesi UE, con le sconfitte dei partiti socialdemocratici e il crollo dei Verdi. Altri due temi che hanno caratterizzato il focus di Bellini, quello migratorio e della transizione verde: “L’Europa ci dice green deal, de carbonizza, rifai gli edifici. Ma chi paga? Sono gli stati poi che devono decidere, e il conto sta arrivando. Occorre trovare le risposte, anche da parte nostra”. Da ultimo, il tema dell’interesse nazionale, che secondo Bellini non deve essere lasciato alla narrazione delle destre, ma che è un argomento che riguarda tutti, in maniera da far passare il messaggio che per l’Italia “l’interesse nazionale vuol dire anche più integrazione europea”.
Nel corso della serata non sono mancati da parte del consigliere regionale Piloni riflessioni in ordine ai fondi comunitari che in questi anni sono arrivati o arriveranno anche in regione Lombardia, oltre alla politica agricola comune, i fondi Fesr e Fer, senza dimenticare gli oltre 11 miliardi del Pnrr, e spazio anche a approfondimenti da fare in relazione a ciò che potrebbe svilupparsi nella politica nazionale a seguito della morte dell’ex premier Berlusconi: “Siamo all’opposizione in regione da oltre 30 anni, ed anche al governo, ma l’appuntamento delle europee è molto importante, starà a noi interpretare i nuovi scenari che si apriranno da qui a un anno”. Ma Piloni ha anche introdotto alcuni macro argomenti, sui quali avviare una discussione interna: “Il costo della vita preoccupa le persone – dice Piloni – ma noi nei prossimi anni ci troveremo di fronte agli effetti dell’intelligenza artificiale, l’introduzione della carne sintetica. Su questo dobbiamo interrogarci”. Dopo il dibattito che ha coinvolto diversi iscritti e simpatizzanti, la chiusura è di Michele Bellini: “Scopo di questa serata era quello di aprire nuovi interrogativi, perché meglio mettere sul tavolo oggi le criticità, che tra un anno, quindi raccogliere queste sensazioni e poi sulla base di queste, impostare futuri incontri di approfondimento”.
Ilario Grazioso