Cronaca

L'allontanamento non basta:
marito violento condotto in carcere

Solo pochi giorni fa, il pomeriggio del 27 maggio, aveva violato il divieto di avvicinamento alla ex moglie e ai figli ed era stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Crema.
E nel pomeriggio del 1 giugno è stato arrestato dai militari della stessa Stazione su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Cremona per atti persecutori nei confronti dei familiari. Si tratta di un cittadino straniero di 47 anni, con precedenti di polizia a carico e senza fissa dimora.

Alle 13.00 circa del 27 maggio, una pattuglia era intervenuta nei pressi della casa dell’ex moglie a Ripalta Cremasca perché l’uomo era stato visto in zona molto agitato. Lo avevano cercato e trovato in una via limitrofa, mentre proveniva dall’abitazione della donna.

Non era armato, ma era ingestibile. Aveva anche provato ad aggredire un passante ritenendo erroneamente che fosse l’attuale compagno dell’ex moglie e aveva provato a scavalcare la recinzione dell’abitazione in cui abita la donna. Era stato bloccato, immobilizzato, accompagnato presso la caserma di Crema e arrestato per avere violato il divieto di avvicinamento a moglie e figli emesso il 3 aprile scorso.

Infatti, appena un paio di mesi fa i Carabinieri di Bagnolo Cremasco gli avevano notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie e ai figli, alla loro abitazione, al luogo di lavoro della donna e ai luoghi comunque frequentati anche dai figli, prescrivendogli di tenere una distanza di 200 metri dai familiari.

La donna lo aveva denunciato per i fatti accaduti nel marzo scorso. Lui non accettava la fine della loro relazione, la seguiva, si appostava presso la casa di lei e, pretendendo di vedere i figli, minacciava di morte lei e il suo nuovo compagno. La donna, che lo aveva già denunciato per fatti analoghi anche nel 2019, temeva seriamente per la propria incolumità e per quella dei figli e aveva spiegato che l’uomo, spesso alterato dall’uso di bevande alcoliche, era incontrollabile e sempre più pericoloso.

I carabinieri erano dovuti intervenire per altre due volte i giorni precedenti all’arresto del 27 maggio perché l’uomo, sempre in stato di agitazione e molto aggressivo, era stato visto a Ripalta Cremasca alla ricerca dell’abitazione della moglie e dei figli e il Giudice per le indagini preliminari, valutando la sua insofferenza alle regole e ritenendo che la misura in atto fosse inefficace per contenere le sue intemperanze, ha deciso di sostituirla con quella della custodia cautelare in carcere. Per questo motivo, i carabinieri della Stazione di Crema il pomeriggio del 1 giugno lo hanno trovato, arrestato e accompagnato nel carcere di Cremona.

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