Cronaca

"Lo giudichiamo o lo giustiziamo?"
I premi della Camera Penale

Tradizionale cerimonia, questa mattina, nell’aula della Corte d’Assise del tribunale di Cremona per la consegna di sette borse di studio e due menzioni da parte della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” agli studenti usciti vincitori dal bando di concorso che ogni anno la Camera Penale di Cremona e Crema indice. 14 i ragazzi che hanno ricevuto la borsa di studio, studenti degli istituti Galilei di Crema, Racchetti – Da Vinci di Crema e Aselli di Cremona. Quattro delle borse di studio sono dedicate agli avvocati Sergio Franceschini, Aldo Pizzoccaro, Agostino Russo e Vittorio Meanti. Le altre sono state date dall’Associazione Popolare Crema per il Territorio che ha stanziato una sovvenzione per 900 euro. Due gli studenti che hanno ottenuto una menzione speciale, uno dell’istituto Galilei e l’altro dello Sraffa di Crema.

Ecco i vincitori: Alessandro D’Aria, Lorenzo Devoti e Marco Mussi (2Ma istituto Galilei di Crema); Alice Canclini (5LA del Galilei di Crema); Giulia Riboli, Alice Sangaletti e Ginevra Cornaggia (2CC del Galilei); Giulia Barbieri (4E liceo scientifico Da Vinci Racchetti di Crema); Matteo Grassi, Stefano Pompadoro e Riccardo Tornelli (2IC Galilei ); Leonardo Luigi Arisi e Luca Magnoli Bocchi (4E liceo scientifico Aselli di Cremona); Linda Yu Si Tong (4E liceo scientifico Aselli di Cremona). Le menzioni sono andate a Marco Maria Moro (2MA istituito Galilei) e a Gaia Strippoli (5A TST Sraffa di Crema). Le due menzioni sono invece andate a Marco Maria Moro, del Galilei, e a Gaia Strippoli, dello Sraffa.

Quest’anno il titolo era “Lo giudichiamo 0 lo giustiziamo?”. Insieme al bando di concorso c’era anche il Progetto MIUR – La proposta UCPI alle scuole: agli studenti, l’Unione delle Camere Penali Italiane propone infatti un percorso sui temi della legalità. Un’iniziativa sostenuta dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Unione delle Camere Penali Italiane e il Ministero dell’Università e della Ricerca.

Durante il progetto è stata fatta una simulazione processuale in cui si è chiesto ai ragazzi di rivestire i panni degli avvocati, dei magistrati giudicanti e dei pubblici ministeri. “E’ stata un’esperienza bellissima”, ha detto la presidente della Camera Penale di Cremona e Crema Micol Parati, “una esperienza formativa anche per noi perchè abbiamo di fatto messo i ragazzi nelle condizioni di dover decidere sulla base del codice di procedura penale l’innocenza o meno di una persona. Sulla base di questa simulazione è stato chiesto agli studenti di trovare le differenze tra giudicare una persona seguendo dei riti, seguendo un codice di procedura, e giustiziarlo senza alcuna regola. Spesso i ragazzi hanno fatto un parallelismo tra il giustizialismo dei social e il giudizio di un tribunale ordinario, e ci hanno fatto capire di aver compreso la differenza fondamentale tra l’una e l’altra cosa”.

Uno speciale interesse, i ragazzi lo hanno avuto per ciò che sta accadendo all’esterno. E’ stata citata, ad esempio, la situazione iraniana, e quindi il problema di un paese in cui i diritti fondamentali non sono tutelati e le persone vengono giustiziate solo per aver espresso una propria idea.

Da parte sua, l’avvocato Alessio Romanelli, presidente dell’Ordine degli avvocati, ha sottolineato come le borse di studio rappresentino “una delle iniziative più importanti, insieme alle visite in carcere, della Camera Penale, perché è fondamentale andare nelle scuole e portare il concetto di giustizia, di legalità e, soprattutto, il concetto del rispetto delle regole e dei diritti umani”.

“Nel distretto di Cremona e Crema”, ha invece spiegato l’avvocato Maria Luisa Crotti, presidente della Camera Penale della Lombardia Orientale, “sette avvocati hanno svolto nove incontri in sei istituti, parlando a 650 studenti”. “Noi avvocati”, ha detto, rivolgendosi agli studenti, “ci teniamo tantissimo ad entrare nelle vostre scuole per poter parlare con voi dei temi della giustizia. È importante capire cosa significa giudicare, quali sono le regole e anche dopo la condanna, come si deve scontare la pena, cosa dice la Costituzione”.

Al termine della cerimonia, alla quale, oltre agli avvocati e agli studenti, hanno partecipato anche genitori, professori e presidi, applausi e foto ricordo.

Sara Pizzorni

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