Cronaca

Soncino, presentato
il racconto di Pietro Fischietti

Nell’ambito dell’iniziativa “Il maggio dei libri”, promosso dalla Biblioteca comunale Aldo Moro di Soncino, presentato ieri sera presso la sala convegni della Filanda il volume “L’anno in cui diventammo papere” di Pietro Fischietti, edito da Youcanprint. L’autore, che da anni insegna materie letterarie presso l’Istituto Sraffa di Crema, dopo i saluti della consigliera comunale delegata per la cultura, Roberta Tosetti, ha chiacchierato con il critico letterario Pietro Tinelli, parlando del suo libro e del suo rapporto con il mondo scolastico. Per Tinelli, dalle parole riportate dalle pagine del libro di Fischietti emerge la passione e l’amore con cui l’autore interpreta il ruolo di docente.

Un libro, quello del docente dello Sraffa, che in parte lascia intravedere aspetti e situazioni autobiografiche, nel quale si racconta di un’esistenza nella quale le apparenze sono obbligate, in quanto, ha commentato l’autore, “pirandellianamente la società di oggi costringe ad assumere una maschera, soffocando il fluire sotterraneo della vita vera”. Il lavoro di scrittura ha impegnato Fischietti nei mesi successivi al periodo del lockdown, guidato dalla volontà di focalizzarsi sui momenti topici di quel periodo, senza però scadere nel ricordo cronachistico, ci tiene a sottolineare l’autore.

A margine della presentazione, chiediamo all’autore, appassionato di poesia, storia, letteratura per ragazzi e che ha già all’attivo altre pubblicazioni, qual è il messaggio che attraverso il libro intende lanciare: “Ho scritto questo libro nella convinzione che l’esperienza del covid, sia stata per tutti esperienza personale, ma con carattere universale, non da mitizzare, ma da inquadrare nello scenario storico della vita di ognuno di noi”. Nelle pagine del racconto molto presente la scuola, ambiente che fa da sfondo alla storia del protagonista: “La scuola fa parte della mia vita, anzi, è la mia vita, fa parte della mia quotidianità e del mio modo di vedere l’esperienza didattica, il rapporto con gli studenti, con i colleghi, i bisogni e le specificità di ciascuno”, dice Fischietti, che poi tratteggia brevemente la figura del protagonista, senza però anticipare nulla al lettore. “Ho voluto scrivere di quello che può essere l’esperienza di qualsiasi insegnante che crede in un certo modo di fare scuola, ma per il quale la scuola rappresenta il luogo ideale dove esprimere i veri valori della vita e un posto dove poter accompagnare la crescita dei giovani”.

Il libro è disponibile sugli store online e sul sito della piattaforma Youcanprint e presenta in copertina un disegno di Davide Nicolosi, che raffigura una papera ed una persona con la mascherina, ad evocare il ricordo del personale sanitario in prima linea nei momenti più complicati della pandemia: “Una storia scritta nel periodo immediatamente successivo alla prima fase della pandemia, non poteva non contenere il riferimento proprio al covid. Quella mascherina che per tanti mesi ci ha accompagnato – conclude Fischietti – può anche essere vista come una delle tante maschere che ci accompagnano quotidianamente, un ulteriore aggravio di una condizione che già era un nascondimento rispetto al vero io”.

Ilario Grazioso

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