Politica

Provincia, approvato il Bilancio
Ok anche ad Area Omogenea

L’assemblea dei sindaci della Provincia ha approvato, con l’astensione del centrodestra (21 astenuti, 42 favorevoli), il Bilancio di previsione della Provincia di Cremona 2023-2025. Approvato pure l’ordine del giorno rispetto alla costituzione dell’area omogenea cremasca.
64  i Sindaci presenti o loro delegati, per un totale di 264.690 abitanti, oltre al Presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni, il Segretario Generale, Carmelo Salvatore Fontana, i dirigenti delle risorse Finanziarie, Sabrina Satta, alle infrastrutture stradali, Giulio Biroli con il collega dirigente all’Ambiente, Mattia Guastaldi.
Il Presidente Signoroni ha illustrato in sintesi le principali voci del bilancio che vede il pareggio tra entrate ed uscite pari ad euro 138.394.456,33.
In tale complesso contesto finanziario, permane il cosiddetto prelievo forzoso, che permane dal varo della Legge Delrio: infatti, relativamente alle annualità ricomprese nel bilancio 2023/2025, l’importo netto da versare è stato definito per il 2023 in € 10.347.501,90 e nel 2024 in € 10.036.929,74.
Sul fronte degli investimenti i più rilevanti contributi ad investimenti previsti nel triennio 2023-2025, sono quelli della viabilità, edilizia scolastica e, a seguire, protezione civile, CPI e area portuale oltrechè sul fronte ambientale e Polizia Provinciale.

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Sul fronte dei progetti del Piano di ripresa e resilienza, l’aggiornamento invece è in tempo reale, sul sito della Provincia in una apposita sezione dedicata proprio al PNRR.
Il Sindaco di Crema Fabio Bergamaschi ha chiesto aggiornamento sulla tangenzialina e ponte sulla Paullese, per i quali verranno richiesti adeguamento dei prezzi per l’aumento delle materie prime e iter con avvio nel 2025.
Al secondo punto all’ordine del giorno, la approvazione dell’area omogenea Cremasca.
Sul tema è intervento il consigliere provinciale Gianni Rossoni, evidenziando la fattiva sinergia e composizione dell’area omogenea al pari dell’esistente distretto socio sanitario, auspicando che altri territori colgano questo esempio di protagonismo territoriale. L’iter prevede poi l’approvazione del regolamento dell’area omogenea in seno al Consiglio provinciale.
E’ seguito l’intervento del consigliere provinciale e Sindaco di Pieve d’Olmi, Paolo Attilio Zabert che ha evidenziato come la sovrapposizione di enti territoriali sia di scarsa utilità. Il problema è la funzionalità della Provincia, deputata a risolvere i problemi del territorio provinciale.
Confermate quindi in linea tecnica le valutazioni dal Sindaco di Offanengo, per cui le Province non sono mai state abolite: il quadro di riferimento non è cambiato, le aree omogenee sono articolazioni che agevolano lo svolgimento delle funzioni delle Province.
Il Sindaco di Sesto Carlo Angelo Vezzini, che ha votato a favore, ha ripercorso l’iter storico e le varie fasi, fin dal 2014, anno in cui è iniziato un percorso che ha portato alla legge Delrio, attivando così sinergie con Lodi e Mantova. Arre omogenee con una sorta di autonomia. Tuttavia tale contesto ha impattato con l’esito del referendum: “Il problema non è ridare esistenza alla Province, ma la parte finanziaria, il permanere del prelievo forzoso, tenendo conto del cortocircuito anche normativo esistente. L’area omogenea del 2014 non è quella di oggi. Auspico che il Consiglio Provinciale riattualizzi tale discussione”.
Il Sindaco di Crema Bergamaschi, ha puntualizzato come il riconoscimento dell’area omogenea non faccia che avvalorare l’esistenza di un modello cremasco che già c’è , specificando come tale organismo cooperativo sia propedeutico alla conclusione di un dato politico cremasco che non è giocato contro altri territori né mira a creare una Provincia dentro una Provincia. Anzi ne risulta più forte se si articola in un modello territoriale federale.
Il Sindaco e consigliere provinciale Valeria Patelli ha evidenziato la bontà del percorso cremasco avviato, anche in relazione agli enti istituzionali superiori ed auspicando che altri territori ne seguissero l’esempio.
Il Sindaco di Castelleone Fiori ha espresso una convinta adesione all’area cremasca che non mette in discussione l’unità stessa della Provincia.
Il Sindaco di Gussola Belli Franzini vede positivamente l’area omogenea cremasca, auspicando il superamento dei campanilismi prendendo ad esempio l’unità raggiunta dal cremasco, un tema che andava discusso in questi anni in seno al Consiglio provinciale stesso.
Il Sindaco di Castelvisconti e consigliere provinciale Alberto Sisti, ha evidenziato come manchino molti Sindaci nell’assemblea odierna e come i territori andassero maggiormente coinvolti.
Il Presidente Signoroni, ha fatto presente come tra 8 mesi non sarà più Presidente dell’Ente provinciale ed il problema della non volontà di includere territori non sarà più un problema, “sollevato ogni qualvolta forse più con l’intento polemico politico che di merito”.
Approvato così il secondo ordine del giorno a larga maggioranza
Seguiti poi aggiornamenti sulla Centrale Unica di Committenza, inizialmente con personale interno della Provincia per gli appalti sia sul fronte della viabilità che dell’edilizia scolastica (in attesa del parere Anac per la sinergia Consorzio.it), oltre ad aggiornamenti sulla questione “fanghi” in alcuni territori della provincia.
Infine, è seguito il Consiglio Provinciale con l’approvazione del bilancio di previsione provinciale.

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