Cronaca

Il vescovo di Senigallia Manenti
è il sergnanese dell’anno

Questa mattina è stato consegnato a Sergnano il premio “San Martino d’Oro” al Vescovo di Senigallia, Mons. Franco Manenti

Un riconoscimento importante per Sergnano, per una figura tuttora nei cuori di ogni Sergnanese. Il premio “San Martino d’Oro” di sergnanese dell’anno è stato consegnato questa mattina al vescovo di Senigallia Franco Manenti, nato e cresciuto proprio a Sergnano.

Come sottolineato dal sindaco di Sergnano Angelo Scarpelli, il riconoscimento “San Martino d’Oro” viene consegnato alle figure che sono state in grado di portare in alto il nome di Sergnano, proprio come Mons. Franco Manenti, figura importante a Senigallia ma proveniente dalla Diocesi di Crema.

Mons. Manenti è vescovo di Senigallia dal 2015 ed oltre al percorso all’interno della chiesa, è anche un grande esperto di teologia. Il vescovo, nel suo discorso, si è fortemente emozionato ripensando all’alluvione dello scorso settembre che colpì le Marche, ricordando l’enorme sostegno da parte del Cremasco. Nello specifico Caritas Crema, guidata dal suo direttore Dagheti, attivò da subito una raccolta fondi, riuscendo ad inviare 40 mila euro alla Diocesi di Senigallia per i danni causati dall’alluvione.

“Il riconoscimento fa piacere, ma dietro al riconoscimento c’è la solidarietà di una comunità – spiega Mons. Franco Manenti – E’ conosciuto quello che sta facendo il concittadino di Sergnano e soprattutto si è fatta vicina la mia Diocesi in un momento di grande sofferenza, questo è un grande motivo di gratitudine profonda. Il legame non si è mai interrotto, io sono cresciuto qui, sono diventato grande qui. Nel momento di sofferenza è emerso il collegamento con le proprie radici”.

“Con don Franco ci conosciamo da anni – sottolinea il sindaco Angelo Scarpelli – Per non è sempre stata una figura amica, è sempre emozionato quando viene qua. Il riconoscimento è stato dato perché tiene in alto il nome di Sergnano. Nel momento di difficoltà gli siamo stati a fianco. Lui è sempre disponibile, spesso ci troviamo al cimitero per andare a trovare i rispettivi genitori. E’ sempre il benvenuto”.

Simone Guarnaccia

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