Cronaca

Presidio di via Gramsci,
il progetto continua

Nuovi servizi e continuo aggiornamento, continua il progetto per la realizzazione della Casa di comunità di Crema

“Quella di gennaio non è stata un’inaugurazione, piuttosto la presa d’atto della riorganizzazione dei servizi esistenti. La Casa di comunità prevista dalla riforma regionale lombarda, vedrà la luce compiutamente , come da cronoprogramma regionale, nel 2024, al termine dei lavori di riqualificazione dello stabile di via Gramsci”. Risponde così, il direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi ai quesiti posti dall’associazione Crema Aperta più. “Chiaramente – aggiunge – verranno nel mentre previsti nuovi servizi, funzionali a dare progressivamente forma alla progettualità ”. Tutti pensati con l’obiettivo di “implementare la rete territoriale e le relazioni tra questa e la componente ospedaliera”.

Ad oggi il presidio di via Gramsci ospita il punto unico di accesso (PUA), i servizi di scelta e revoca del medico e di raccordo con la medicina di base, il servizio di continuità assistenziale, il servizio sociale, l’assistenza domiciliare integrata e il servizio psicologico territoriale. E ancora, il centro adozioni, l’ufficio di protezione giuridica, le cure primarie, l’ufficio protesi, l’ambulatorio di medicina legale con le commissioni patenti e invalidi. In questi mesi, hanno preso avvio la Cot (centrale operativa territoriale) deputata al coordinamento delle attività finalizzate alla continuità assistenziale sul territorio e ad assicurare una corretta integrazione tra il comparto sociale e quello sanitario, l’ambulatorio infermieristico, con l’impegno degli infermieri di famiglia e di comunità (al momento 10, a regime saranno 26) e un servizio di psicologia trasversale e più strutturato. Comunicazione relativa ai servizi verrà ed è stata puntualmente data in occasione della loro attivazione. Ugualmente, verranno rese note le modalità di accesso, diversificate per ogni prestazione erogata.

Al momento la struttura è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17. L’accesso è sempre presidiato negli orari di apertura. Con la messa a regime, i servizi verranno garantiti anche nel fine settimana. Oggi operano in via Gramsci una quarantina di persone: infermieri di famiglia (10), psicologi( 5) , medici (3), amministrativi (17) assistenti sociali (4), ingegnere gestionale (1), comunicazione (1).

L’intento è anche quello di “intensificare le relazioni con i medici di base. Da questo punto di vista insieme stiamo già muovendo i primi passi non solo nell’ottica di rendere il presidio “della comunità” e quindi anche dei medici di medicina generale, ma soprattutto con la volontà di creare uno stretto legame tra loro e i nostri specialisti per una più puntuale presa in carico che parta dal territorio”. Altro impegno riguarda “il mondo del sociale”. Il presidio diventerà nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per le associazioni, che potranno lì trovare una loro collocazione: “avviato un confronto con la cabina di regia, stiamo approntando un lavoro di rete e di relazioni preziose”.

Parola chiave, tanto per gli operatori, quanto per gli interlocutori resta multidisciplinarietà. “Gli operatori vengono e verranno coinvolti, da questo punto di vista, in percorsi di formazione. Sono già attivi gruppi di lavoro interno sulle dimissioni protette ed il punto unico di accesso”. Così il presidio potrà essere “della comunità”. Di tutti. “Rispetto alle problematiche di accessibilità della struttura, “verranno risolte integralmente con la ristrutturazione”. Per la realizzazione dell’ascensore esterno, in adiacenza all’ingresso principale con accesso da via Gramsci, “siamo in fase di progetto esecutivo”. Al momento, per garantire l’accessibilità della struttura a persone con disabilità, è stato individuato uno spazio facilmente raggiungibile per tutti i servizi richiesti.

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