Cronaca

“Non esistono ragazzi cattivi”:
incontro con don Claudio Burgio

Non esistono cattivi ragazzi. Don Claudio Burgio ripete questa frase e lo fa con la consapevolezza di chi sta quotidianamente accanto agli adolescenti con amore. Accetta i loro errori, porge una mano per aiutarli a rialzarsi quando cadono, cerca di prevenire le loro cadute. Al carcere minorile Beccaria, nella comunità di Kairòs di Vimodrone ha conosciuto le debolezze dei giovani ma anche le loro potenzialità.

Sabato, invitato dall’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Crema insieme a Porto Palos, Arci, Pastorale Giovanile e centro culturale wisczinski, ha incontrato 400 adolescenti del primo biennio delle scuole superiori di Crema con i loro professori ed educatori. Nel corso dell’incontro don Claudio ha raccontato della sua esperienza con tanti ragazzi che sono passati dal carcere Beccaria o dalla sua comunità.

Ci sono le storie di Baby gang, Simba La Rue, Rondo da Sosa, Neima Ezza, tra i volti più famosi grazie alle canzoni ascoltate da tantissimi adolescenti. Ma anche quella di Daniel, ex bullo, finito in carcere al Beccaria a soli 12 anni a causa di una rapina e che, con l’aiuto di don Claudio, si rialza fino alla laurea in scienze dell’educazione.

“È stato straordinario vedere l’attenzione e la curiosità dei nostri ragazzi, ascoltare le loro domande e riflessioni – commenta l’assessore Cardile – Don Claudio ci lascia un messaggio importante: bisogna stare con i ragazzi, esserci per loro, innamorarsi del loro destino”.

L’incontro è stato organizzato insieme a quelle realtà che quotidianamente stanno in mezzo ai ragazzi. Porto palos è protagonista da anni nel dopo scuola con un prezioso lavoro di aiuto e sostegno alle fragilità giovanili.

Analogamente l’arci di Ombriano attraverso una proposta educativa e culturale rivolta agli adolescenti e ai giovani riesce a lasciare il segno nella vita di molti ragazzi. Un ruolo centrale in città è ricoperto anche dalla Pastorale giovanile, che coordina le attività dei Grest estivi e la proposta educativa all’interno degli oratori cittadini.

“L’obiettivo dell’incontro – aggiunge Cardile – era quello di portare ai giovani una testimonianza importante, capace di non far perdere ai più piccoli la fiducia verso il mondo degli adulti, che spesso sembra non saper vedere alcune difficoltà; al tempo stesso volevamo stimolare una riflessione sull’approccio che la comunità educante deve avere in città per fare prevenzione e garantire il benessere dei più giovani”.

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