Al Rotary Visconteo,
la pilota Sara Frizzera
Una serata dedicata al volo e al racconto dell’esperienza di Sara Frizzera, giovane Capitano pilota militare, Istruttore 6° Stormo dell’Aeronautica Militare presso l’aeroporto militare di Ghedi (BS). Questo l’argomento che ha interessato soci ed ospiti della conviviale del Rotary Club Pandino Visconteo, i quali hanno formulato parecchie domande al Capitano Frizzera, prima donna a pilotare un Tornado, ma anche mamma di un bambino di quattro anni. La serata è stata introdotta dal presidente Fabiano Gerevini, ed ha visto tra gli altri, la partecipazione del Tenente Colonnello Franco Cicogna, del Comandante dei Carabinieri di Crema, Capitano Giovanni Meriano, per la Guardia di Finanza di Crema, il capitano Vincenzo Ottaiano e di Donato Pingaro, presidente della sezione cittadina di Anps (Associazione Nazionale Polizia di Stato).
Nata a Trento nel 1988, Sara Frizzera ha avuto fin da piccola le idee chiare ed una grande passione per il volo che, unita alla motivazione, l’ha portata dov’è oggi: pilota dell’Aeronautica Militare presso la base di Ghedi, con all’attivo già diverse missioni all’estero, percorrendo tutte le tappe che caratterizzano il lungo cammino formativo cui sono interessati coloro che si arruolano in questi corpi. Dagli studi universitari, all’arruolamento ed al conseguimento dei diversi brevetti, fino all’assegnazione al 6° Stormo di Ghedi, reparto di specialità dell’Aeronautica Militare, i cui membri vengono anche conosciuti come i “Diavoli rossi”.
Sara Frizzera nel 2015 è stata insignita del premio “Donne che ce l’hanno fatta”, con una medaglia del Presidente della Repubblica, per le spiccate doti dimostrate nel conciliare l’essere donna e la professione militare: in quell’occasione il Capitano Frizzera dedicò il riconoscimento alla collega Mariangela Valentini, che perse la vita l’anno prima in uno scontro tra tornado sui cieli di Ascoli Piceno. La circostanza è stata ricordata anche ieri sera dal Capitano Frizzera, con riferimento all’astronauta Samantha Cristoforetti, che dedicò un pensiero alla pilota scomparsa, direttamente dallo spazio. Prima di rispondere alle numerose domande dei presenti, il Capitano Frizzera ha commentato immagini e video preparate per l’occasione, da dove si è potuto evincere uno spaccato di quotidianità della pilota: dalle fasi di addestramento, alle operazioni particolari, come i rifornimenti in volo, alla descrizione dell’abbigliamento, che varia a seconda delle operazioni e degli scenari delle varie missioni.
Nel suo racconto, Sara Frizzera, prima mamma pilota di jet dell’Aeronautica, lascia spazio ai sentimenti, alla consapevolezza del rischio quotidiano, e al ricordo di chi non c’è più, da ultimo, Fabio Antonio Altruda, il pilota dell’Aeronautica morto lo scorso dicembre nel trapanese, con il suo Eurofighter.
“Il nostro lavoro è silente, se non ci fosse la passione per quello che si fa, la motivazione forte per la difesa della Patria, allora me ne starei a casa – ha detto il Capitano Frizzera – ma per me, il Tornado è casa, come una seconda famiglia”. Scorrendo le foto di gruppo, non sfugge la presenza femminile limitata, unica per la verità: “Sono l’unica donna in un ambiente tutto al maschile – conferma la pilota – ma sono contenta di essere dove sono, di aver sfatato tanti tabù. Volo per me, per mio figlio e per tutti voi” ha concluso la pilota, rispondendo nel finale alle domande più personali, legati alla maternità ed alla gestione quotidiana del bambino.
Ilario Grazioso