Transizione ecologica: nuovi obblighi
per 45mila abitazioni nel Cremonese
Nuovi obblighi per le abitazioni di tutta l’Unione Europea entro il 2030 in tema di transizione ecologica. Il testo è ancora in bozza, ma allo studio c’è la direttiva sulla riqualificazione energetica, ora in discussione al parlamento europeo, la quale prevede che tutte le unità immobiliari dovranno raggiungere entro il primo gennaio 2030 almeno la classe energetica E. Ogni Stato membro potrà tuttavia decidere di esentare alcuni immobili dai livelli minimi di prestazione energetica, ora si valutano edifici storici e seconde case.
Sono però tantissimi gli edifici italiani che rientrerebbero negli obblighi richiesti dall’Europa, e che pertanto richiederebbero ristrutturazione. Necessarie risorse esorbitanti, circa 40 miliardi di euro all’anno secondo l’Ance, più di quanto mobilitato dal superbonus.
Secondo l’ultimo rapporto Istat il numero di edifici residenziali presenti in provincia di cremona è 70.338 . Di questi, in base ai dati regionali del protocollo Cened 1.2, addirittura il 49% (praticamente la metà) è di classe G, quindi circa 35mila abitazioni. A questa fetta già decisamente consistente si aggiunge un 14% di abitazioni classificate come classe F, pari a circa 9600 unità. Sommando i due dati, si stima quindi che il 63% delle abitazioni in provincia di Cremona, circa 45mila, appartiene alle due classi più energivore. Curioso inoltre notare che soltanto l’1,25% appartiene alla classe A, e il 5% alla classe B. Le fette si allargano progressivamente con il salire delle classi. 7% in classe C, 10% in classe D, 12% in classe E.
Sarebbe bene tuttavia incrociare il dato con quello del più recente protocollo Cened 2.0, che in realtà considera soltanto i comuni con più di 30mila abitanti (in provincia di Cremona sono soltanto due, Cremona e Crema). Come presumibile nei due centri più abitati si abbassa la percentuale delle abitazioni in classe G (scende al 37%). Si alza invece la classe F (23%). La classe A, con il protocollo più recente, si suddivide in A1, A2, A3, A4 e arriva a un totale del 5,03%.
Giovanni Rossi