Cronaca

Carne alla listeria, Roma
conferma il conflitto di interesse

Da Crema, il caso della carne contaminata dalla listeria arriva a Roma. A seguito dell’interrogazione depositata in consiglio regionale lo scorso 24 ottobre dal consigliere cremasco del M5s Lombardia Marco Degli Angeli, la questione è stata attenzionata dal ministero della Salute a Roma, tramite una interrogazione parlamentare firmata M5s.

Spiega il consigliere: “La risposta arrivata da Roma sottolinea un aspetto preoccupante: Ats Valpadana era a conoscenza del potenziale conflitto di interesse tra il ruolo di direttore del Dipartimento di veterinaria rispetto alla posizione del figlio, ma è intervenuta in modo tardivo”. Stando a quanto riporta la risposta all’interrogazione parlamentare, l’allora direttore del distretto veterinario di Crema, nel corso del luglio 2022, chiese un colloquio con il proprio direttore di dipartimento, riferendogli i diversi incarichi di consulenza del figlio, veterinario libero professionista operante dal 2019, espletati per le ditte del territorio. Inoltre – contestualmente alla sottoscrizione del contratto 2022 – l’ex direttore di distretto riferiva il possibile conflitto all’ufficio risorse umane dell’Ats per la prima volta.

A onor di cronaca, l’ex direttore ricopriva la posizione dal 2017 in linea – stando a quanto riferisce Regione – ai vincoli soggettivi e oggettivi. A seguito della sua segnalazione, l’Ats ha di fatto avviato l’iter – poi bloccato visto il successivo decreto di sospensione – per il trasferimento ad un altro Distretto per l’anno 2023. Peccato – sottolinea Degli Angeli – che l’avviso trasmesso circa il possibile conflitto, sembrerebbe esser giunto con qualche anno di ritardo”.

Aggiunge Degli Angeli: “Agli effetti della legge Severino (L.190/2012) una pubblica amministrazione ha il dovere di trasmettere al Dipartimento della funzione pubblica il piano di prevenzione alla corruzione e di nominare un responsabile della prevenzione alla corruzione.
L’obiettivo è quello di evitare il consolidarsi di determinate relazioni tra i soggetti pubblici e privati, le quali possano inficiare la corretta gestione amministrativa. Visto l’acclarato conflitto di interessi, che da mesi esisteva tra padre controllore e figlio controllato, il dirigente non avrebbe dovuto coprire quella posizione apicale; non in quel distretto, considerando l’incompatibilità di area geografica. In tal senso, dal canto suo il ministero della Sanità ha evidenziato la necessità di gestire e contrastare in modo preventivo il fenomeno della corruzione, anche tramite la congrua individuazione dei responsabili dei servizi di controllo ufficiale.

Tradotto, significa che il responsabile dell’anticorruzione avrebbe dovuto comprendere e prevenire il caso di conflitto di interesse, prima che accadesse. “Dopo un caso di così grave inefficienza – precisa Degli Angeli – mi aspetto ora dal Dg Ats una segnale forte, capace di verificare se l’attività di prevenzione è stata svolta nel giusto modo”.

“Bene – asserisce Degli Angeli – che il ministero della Salute abbia dato rassicurazioni in merito alla salute pubblica. Ma l’attività di vigilanza di una Ats non può basarsi solo sugli accertamenti diagnostici effettuati (299.636 nel totale) e sulle attività di controllo (13.054 nel totale): dovrebbe fornire un riscontro sulle violazioni trovate, sule sanzioni elargite e sulle prescrizioni adottate. É importante avere una chiara percezione del problema per poter creare le condizioni necessarie, affinché i reati alla fine commessi, non possano trovare terreno fertile”.

Conclude Degli Angeli: “In che modo il Responsabile della prevenzione alla corruzione si è preoccupato di raccogliere le informazioni necessarie e doverose al fine di prevenire al meglio ogni rischio? Come stabilisce la Legge Severino, la rotazione dei dirigenti è sicuramente un importante strumento di contrasto alla corruzione, ma è ancora più importate ricorrere a più attente valutazioni all’atto di nomina dei dirigenti”.

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