Politica

PSI: sanità lombarda
e responsabilità regionali

“La casa di comunità deve essere un importante punto di riferimento per i tutti cittadini, e l’impegno a farla funzionare deve esserci da parte di tutte le forze politiche. Aver deciso la sistemazione della struttura di via Gramsci, per farne una casa della Comunità è stato da sempre contestato dai socialisti cremaschi che prendono le distanze dalle forze politiche che vogliono utilizzare l’inaugurazione di tale struttura, proprio in vigilia delle elezioni regionali, per farne campagna elettorale. Prendendo atto che non è possibile tornare indietro, e quindi costruire la casa della comunità nell’ex tribunale come, per primi i socialisti avevano proposto, si ritiene debba esserci lo sforzo di tutte le forze politiche, perché tutto funzioni al meglio, perché a farne le spese sarebbero solo ed esclusivamente i cittadini”. È quando si legge in una nota a firma del dottore Alberto Gigliotti, per il PSI di Crema, già candidato in una lista a sostegno del sindaco Fabio Bergamaschi nella recente tornata amministrativa Per Gigliotti e per i socialisti cremaschi, l’eliminazione delle barriere architettoniche presso la sede di via Gramsci, non è rinviabile, perché la struttura deve essere adeguatamente accessibile a tutti, creando i presupposti per la massima collaborazione con l’ASST di Crema, la quale per i socialisti, non ha potuto far altro che prendere atto di decisioni già prese a livello regionale. 

“È il governo regionale che bisogna bocciare, non solo per la questione della casa di comunità a Crema, ma per come in questi ultimi anni ha governato la sanità – evidenziano Gigliotti ed il PSI di Crema – perché la decisione della casa di comunità in via Gramsci è il tornasole di come il centrodestra ha gestito la sanità, prendendo decisioni senza consultare gli operatori della sanità, i sindacati, l’amministrazione comunale, i cittadini, il centrosinistra. E le interlocuzioni con l’amministrazione comunale per il problema parcheggi – osserva Gigliotti – dovevano essere avviate prima di stabilire la sede in via Gramsci”. 

Sulla collocazione della struttura in via Gramsci, in tanti hanno espresso dubbi e perplessità nel corso dei mesi scorsi, non solo per la vicinanza al mercato, ma proprio per la totale assenza di parcheggi, ancor più per una struttura frequentata da cittadini anziani e, magari anche con ridotta mobilità: “Logisticamente non è idonea, come più volte avevamo fatto presente”, sostiene Gigliotti, ribadendo che regione Lombardia avrebbe dovuto coinvolgere prima l’amministrazione comunale di Crema.

Tuttavia, per il PSI di Crema, non può essere il colore politico ad ostacolare la realizzazione di opere per il bene pubblico, sebbene l’auspicio dei socialisti cremaschi è quello di un nuovo corso nella gestione della sanità lombarda: “Il male antico della sanità in Lombardia, anche se dimenticato da molti, trae origine nella legge 23/2015 (Maroni) – denuncia Gigliotti – la legge regionale che ha creato i presupposti per la demolizione della sanità pubblica in Lombardia, ma questo il centrodestra non lo ha mai ammesso, anzi – argomenta Gigliotti – piuttosto che ammettere che quella legge fu vergognosa, il 2021 approva la legge n. 22, in materia di rafforzamento del sistema sanitario e sociosanitario, recependo la normativa nazionale, ma in realtà, mantenendo invariato l’impianto del servizio sanitario regionale lombardo del 2015”. ig

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