Cronaca

Bocconi avvelenati nel Cremasco,
l’intervento dell’Unità Cinofila

Unità Cinofila Antiveleno Carabinieri di Cremona al lavoro tra Soresina e Crema per bonificare alcune aree in cui erano stati rinvenuti bocconi avvelenati. L’intervento, fatto con l’ausilio del cane Senna, femmina di Pastore Tedesco Grigione addestrata per rinvenire esche avvelenate ed anche carcasse di animali, è stato avviato in seguito a segnalazioni da parte dei cittadini.

Nel dettaglio, nel mese di novembre, nelle campagne tra Agnadello e Rivolta d’Adda, frequentate anche da cittadini con animali domestici, a seguito di avvelenamenti e decessi di cani e segnalazioni di esche avvelenate, la pronta bonifica effettuata dal cinofilo dell’ Arma ha permesso di rinvenire e bonificare la zona da altri cinque bocconi killer, prevenendo così potenziali ulteriori avvelenamenti.

A Soresina, invece, dopo il rinvenimento di bocconi le cui fattezze rimandavano a probabili esche avvelenate (sono in corso le analisi dell’ Istituto Zooprofilattico) disseminate in più punti della pista ciclabile, il cane Senna ed il suo conduttore hanno ispezionato e bonificato l’area interessata; fortunatamente, in questo caso, non sono state rinvenute altre esche sospette.

Sono in corso le indagini dei Carabinieri per la Tutela Forestale finalizzate ad individuare i responsabili. Nel frattempo, fa sapere il comandante dei Carabinieri del gruppo forestale, colonnello Alberto Ricci, “si invita la cittadinanza a contattare le sedi di Crema e Cremona per ogni segnalazione, informazione e/o testimonianza”.

“E’ considerato reato l’abbandono di esche o bocconi avvelenati, in qualsiasi contesto territoriale: campagna agraria, parchi pubblici, ambiti venatori, strade, oltre agli specifici reati di uccisione e/o maltrattamento animali qualora vi sia correlazione tra disseminazione esche ed avvelenamenti” continuano dall’Arma.

L’intervento tempestivo del cinofilo antiveleno è anche frutto del Tavolo di coordinamento prevenzione e monitoraggio esche e bocconi avvelenati, istituito presso la Prefettura di Cremona-Ufficio Territoriale del Governo.

Risale al 2004 il primo utilizzo, in via sperimentale in Europa (precisamente in Spagna) dei cani antiveleno. Nel 2010 l’Italia, con la partecipazione del Corpo Forestale dello Stato, ha aderito al programma comunitario “Life antidoto” attraverso la presentazione di alcuni progetti, tra cui il “Pluto” il “Medwolf” “Mirco Lupo” e “ Life WolfAlps”, di cui fa parte Senna.

Anche sugli animali selvatici, comprese anche le specie particolarmente protette o a rischio di estinzione, l’abbandono di esche avvelenate in natura ha effetti devastanti sulla già compromessa e sempre più minacciata “biodiversità di specie”. Fra le vittime ci sono sia specie particolarmente protette come orso, lupo, gipeto, aquila, grifone, nibbio, ma anche animali selvatici più comuni come la volpe, il tasso, il riccio, lepri e persino scoiattoli.

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