Buone feste a Crema in 20 lingue
diverse ... incluso il cremasco
Sentirsi parte di un territorio non nasce per la condivisione passiva della città, ma da un’azione sociale comune, può accadere solo attraverso la partecipazione. Partendo da questa visione della società, la Consulta Intercultura del Comune di Crema ha presentato la proposta per le prossime Festività: farsi gli Auguri nel maggior numero di lingue possibili.
Impossibilitato a partecipare per malattia Ketan TIWARI, Portavoce della Consulta Intercultura, è toccato alla vice, Katerine MOSQUERA, fare gli onori di casa.
Oggi, domenica 11 dicembre, vengono issate alle porte della città altre due vele, così da completare il messaggio presente nelle due già esistenti.
«Se infatti il Comune di Crema augura Buon Natale alla Città, – ha sottolineato Katerine – la Consulta intercultura, Ente autonomo e apartitico, ma che opera in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha pensato di allargare al maggior numero possibile di persone l’augurio di buone feste, tipico di questo periodo dell’anno. Ecco allora che l’espressione Buone Feste viene presentata in 20 lingue diverse, senza dimenticare proprio l’idioma locale, cioè il dialetto cremasco. Le altre 19 lingue in cui verrà ripetuto l’augurio, con la certezza di non annoiare, sono le seguenti: Rumeno, Albanese, Arabo, Spagnolo, Indiano, Cinese, Filippino, Francese, Punjabi, Ucraino, Tedesco, Turco, Russo, Lingala, Portoghese, Wolof, Inglese, Urdu, Swahili».
«Il senso di questa iniziativa – ha ricordato la vice portavoce – va cercato nell’esistenza stessa della Consulta, che si è costituita ufficialmente un anno e mezzo fa ed è stata immaginata per favorire l’integrazione sociale e culturale delle diverse componenti della collettività locale in modo da garantire il benessere di tutta la Comunità. E la prima operazione da compiere è l’abbattimento di tutte le barriere culturali dovute il più delle volte al pregiudizio frutto della scarsa conoscenza reciproca. Quale occasione migliore per superare l’innata diffidenza se non porgersi l’un l’altro un messaggio ben augurante? È e rimane un piccolo gesto che però ci costringe ad uscire da noi stessi e da nostro comodo egoismo, per riconoscere che quell’insopprimibile anelito alla felicità, che vibra dentro ogni donna e ogni uomo, può superare qualsiasi barriera linguistica soprattutto quando le Feste che ci vengono incontro ce lo suggeriscono in tutti i modi possibili».
Per rendere più visibile questa proposta augurale, verranno esposte alle vetrine dei negozi che aderiranno all’iniziativa delle locandine e contemporaneamente verranno lasciate a portata di mano delle cartoline col medesimo contenuto. Ne sono state stampate rispettivamente 200 e 1.000.
Prima di concludere la presentazione dell’iniziativa, alla quale erano presenti e hanno dato il loro sostegno l’assessore al Commercio Franco Bordo e l’assessore ai Servizi sociali Anastasie Musumary, è stato ricordato come la Consulta Intercultura voglia impegnarsi ad avvicinare i nuovi cittadini alla vita amministrativa e sociale perché diventino cittadini consapevoli e solidali. Per questo, a partire dal nuovo anno, in occasione del conferimento della cittadinanza italiana a tutti i nuovi cittadini che ne hanno fatto richiesta, verrà consegnato, insieme allo Statuto della Consulta, anche un invito a farne parte. Un modo per entrare in dialogo realizzare quello spirito di cittadinanza attiva che è uno degli obiettivi più significativi di questa Consulta.
Sentirsi parte di un territorio – concludono i promotori – infatti non nasce per la condivisione passiva della città: camminando per le stesse strade, frequentando lo stesso parco, i negozi o la scuola. Sentirsi parte di un territorio deriva da un’azione sociale comune e può accadere solo attraverso la partecipazione.