Cronaca

Sabrina, non c'è sentenza. I giudici
vogliono sentire il pool della Cattaneo

Non c’è stata sentenza in Corte d’Assise d’Appello a Brescia per il caso di Sabrina Beccalli, la 39enne bruciata a Ferragosto del 2020 nella sua Fiat Panda nelle campagne di Vergonzana, a Crema. I giudici, dopo la riunione in camera di consiglio cominciata poco dopo le 17, sono usciti non con la sentenza, ma con una ordinanza nella quale hanno spiegato di voler sentire il pool di consulenti tecnici del pm alla guida dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, in contradditorio con l’esperto Angelo Grecchi che era stato nominato dalla difesa. Erano stati loro ad effettuare gli esami sui resti della vittima. La Corte sentirà anche i Ris di Parma che si erano occupati di eseguire i rilievi nell’abitazione di via Porto Franco a Crema dove Sabrina era morta, la vicina di casa che aveva sentito gridare aiuto e anche lo stesso imputato Alessandro Pasini, per cui oggi il procuratore generale Rita Anna Emilia Caccamo aveva chiesto 20 anni di reclusione per omicidio. Alla requisitoria del pg erano poi seguite le conclusioni della parte civile, rappresentata dall’avvocato Antonino Andronico per la famiglia di Sabrina, e della difesa, rappresentata dagli avvocati Paolo Sperolini e Stefania Amato. I testimoni saranno sentiti il prossimo 20 gennaio.

Sara Pizzorni

Sabrina Beccalli

 

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