Politica

I Lions cittadini incontrano
il sindaco Fabio Bergamaschi

Un intermeeting per parlare della città e del suo futuro, quello di ieri con i tre Lions cittadini, Crema Host, Crema Gerundo e Crema Serenissima, che hanno accolto il sindaco Fabio Bergamaschi. Nell’introduzione del cerimoniere Umberto Fayer, il riferimento alla situazione economica, sociale e sanitaria del Paese, “che continua a presentare criticità ed un orizzonte poco rischiarato”, dopo la stagione della pandemia e delle fibrillazioni internazionali. Ad accogliere il primo cittadino, oltre ai soci dei tre club di servizio, i presidenti, Riccardo Murabito (Lions Crema Host), Mauro Merico (Crema Gerundo), Massimo Sanella (Crema Serenissima), il Governatore distrettuale 108 Ib3, Massimo Camillo Conti, e Adriana Cortinovis Sangiovanni (Past governatore). Dopo la lettura del Codice dell’etica sionistica, il presidente Riccardo Murabito ha ricordato il protocollo d’intesa siglato nel 2016 con il comune di Crema, che simbolicamente ha rappresentato il sigillo della collaborazione con la massima istituzione cittadina, che i tre club vogliono proseguire. Fabio Bergamaschi ha condensato nel suo intervento, qualche pennellata del programma amministrativo per i prossimi 5 anni, come l’ha definite lui stesso, già presentato lo scorso luglio in sala Ostaggi, per una Crema che vuole essere “città del benessere”, intesa quale condizione generale della comunità, che ha già una sua peculiarità, nonostante gli impoverimenti degli ultimi anni, dal Tribunale, all’Università. Per Bergamaschi, la città che vuole portare avanti, deve essere una “Comunità inclusiva e capace di fare correre tutti, con i territori che devono riallinearsi per perseguire in maniera strategica la transizione ecologica”. Il sindaco ha parlato anche delle iniziative in corso, in primis, i tre nuovi parchi pubblici, dal raddoppio del Parco Bonaldi, al rapporto tra pubblico e privato nell’area della passerella Bettinelli, al Parco da realizzare alla Pierina, grazie ai fondi del Pnrr. E restando in tema di Pierina, Bergamaschi ha parlato dell’occasione offerta dalla revisione del vecchio Pgt, e dalla necessità di procedere a progetti di rigenerazione urbana, mirando a intervenire su tutte quelle aree che ora a Crema figurano come “ex”, dalla Pierina, al sito che fu dell’Olivetti, trasformandolo in nuovo spazio per l’alta formazione professionalizzante, dove creare anche una comunità energetica, con pubblico e privato capaci di contribuire a realizzare e consumare energia pulita. Il sindaco ha trattato ad ampio raggio pillole del suo programma, dalla dimensione sociale e relazionale, alla necessità di trovare strumenti per supportare chi vive una condizione di marginalizzazione, riconoscendo ai club di servizio il ruolo di collaborazione attiva e propositiva: “Voglio continuare a mantenere queste relazioni con voi, il mio ruolo non deve essere quello di un funzionario – ha detto il sindaco – ma una figura capace di mantenere un legame saldo con il territorio, quindi anche con i club di servizio, per questo, ritenetemi anche al vostro servizio”.

Una serata come quella di ieri, che gli organizzatori hanno intitolato “Quale futuro per Crema”, non poteva concludersi senza uno sguardo verso un orizzonte di medio e lungo periodo, ed in questo ambito si colloca l’ultima parte dell’intervento del sindaco, focalizzata su quello che potrebbe diventare il tratto identitario della città, o ricorrendo all’espressione inglese, brand identity, che possa rendere riconoscibile la città fuori dal suo territorio. Per Bergamaschi, ciò non può che rinvenirsi in quella che è la “Cosmetic Valley”, non solo per Crema, ma anche per il territorio circostante: una realtà produttiva cresciuta negli anni per merito dei privati che hanno investito in quel settore, osserva il sindaco, ma che potrebbe essere il punto di partenza per confezionare un vero focus culturale, attorno al quale creare un Festival annuale della bellezza.

Ilario Grazioso

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