Cronaca

“Eco@Transizioni Sociali”, 50 mila
euro da RL per il progetto di FBC

Regione Lombardia premia con 50 mila euro il progetto di Fondazione Benefattori Cremaschi, in partnership con AUSER, AIMA, Tartaruga e Insieme per la Famiglia per promuovere una cultura dell’invecchiamento attivo, della prevenzione e del coinvolgimento di tutta la Comunità nel valorizzare la ricchezza dei propri membri più anziani.

Che la popolazione italiana stia progressivamente invecchiando ormai non è più una notizia. Per la nostra Comunità forse lo è però la velocità con cui sta accadendo: per quanto riguarda, ad esempio, la provincia di Cremona, l’Indice di Vecchiaia – il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni – è aumentato di 20 punti negli ultimi 18 anni. Cosa significa? Che secondo i dati Istat nel 2021 per ogni bambino o ragazzino nelle nostre Comunità vivevano quasi 2 anziani o, se vogliamo, che nelle nostre Comunità il numero di anziani è quasi doppio rispetto a quello dei bambini. Lo stesso dato per la città di Crema dice che la situazione è ancora più negativa: per ogni bambino fino a 14 anni ci sono oggi più di 2 anziani (Indice di vecchiaia pari a 214).

La rete delle organizzazioni che sul territorio si occupano della cura e della fragilità degli anziani conoscono bene la situazione e sanno che, con l’aumento progressivo dell’età della popolazione aumentano inevitabilmente anche le patologie cronico degenerative. Tuttavia, non è questa l’unica consapevolezza che anima il lavoro e la riflessione di Fondazione Benefattori Cremaschi, AUSER Crema e Romanengo, AIMA, La Tartaruga e Insieme per la Famiglia.

“L’aumentare dell’aspettativa di vita e l’invecchiamento hanno comportato nell’Ambito Cremasco l’incremento delle fragilità, della richiesta di servizi sanitari e sociosanitari, quale risposta alla complessità dei bisogni degli Anziani. È sempre più ampia e invisibile la fascia di anziani che sono collocabili nell’area della vulnerabilità, connotata da lento e graduale scivolamento in situazioni di povertà, disagio, isolamento. Anziani che si vergognano a considerarsi bisognosi e pertanto sfuggono ai servizi e alla società civile. Il coinvolgimento della società civile (organizzata e non) può consentire una intercettazione di tali Anziani, mediante azioni progettuali non connotabili come servizi di assistenza, ma che risultano appetibili per vicinanza alla vita normale” ha dichiarato Bianca Baruelli, Presidente di FBC onlus.

La risposta al bisogno e alla fragilità degli anziani non può però condensarsi solo nella risposta dei servizi socio sanitari. Ci sono temi che appartengono al patrimonio relazionale di ciascuno, sia di ordine famigliare che di comunità. Occorre prendere atto che la cosiddetta Silver Age esprime oggi bisogni di cura e di relazione molto prima dell’avvento di una patologia o di una condizione in grado di limitarne l’autonomia.

Con il progetto Eco@Transizioni Sociali di Fondazione Benefattori Cremaschi e i suoi Partner vogliono promuovere un modo nuovo di coinvolgere e prendersi cura degli anziani, guardando a bisogni importanti anche se diversi da quelli che siamo abituati ad associare a questa importante parte della Comunità. Le direttrici di fondo sono quelle dell’educazione alla vecchiaia, della valorizzazione della cittadinanza attiva e solidale, dell’attivazione verso la stessa comunità, verso la loro Famiglia e verso la valorizzazione dei beni comuni. Insomma, cura si, ma senza dimenticare il grande significato e potenziale che la terza età porta con sé.

Nelle azioni previste per i prossimi 12 mesi giocheranno un ruolo fondamentale il Volontariato, la Comunità, i Quartieri e persino i Giovani, tutti chiamati – insieme agli stessi Anziani – ad una importante presa di responsabilità in modo da contrastare insieme le vulnerabilità, le solitudini e le marginalità sociali, ma anche per promuovere migliore informazione, accesso e accompagnamento alla ricca di rete di servizi presenti sul territorio.

Ad esempio, grazie ad AIMA, AUSER e La Tartaruga saranno attivate 3 linee telefoniche dedicate a contrastare le solitudini, fornire informazioni approfondite e supporto psicologico ed emotivo non solo agli anziani ma anche a chi si prende cura di loro (nel solo 2020, ad esempio, i contatti della rete AUSER hanno superato le 2.000 chiamate e 800 sono stati gli interventi di prossimità scaturiti).

I quartieri e i territori saranno chiamati ad un nuovo protagonismo grazie alla realizzazione di Laboratori di Comunità il cui compito sarà molteplice: coinvolgere giovani e anziani in attività strutturate capaci di valorizzare l’anziano e le sue relazioni quali elementi positivi della comunità stessa. Attività realizzate “sotto casa ed in compagnia” in modo da essere accessibili ad un ampio numero di persone e facilitare nuovi incontri e occasioni con vicini di casa, giovani e persone nuove.

Prossimità sarà anche la parola d’ordine dei ‘Punti d’Incontro’, spazi di informazione e orientamento itineranti, gestiti da volontari, capaci di connettere l’anziano, la sua famiglia e i suoi caregivers con i servizi e con le informazioni di natura amministrativa e legale a garanzia dei suoi e dei loro diritti. Fondazione Benefattori Cremaschi attiverà un punto di ascolto dedicato settimanale, ad accesso libero e gratuito per l’intera Comunità e Cittadini del territorio cremasco, mettendo a disposizione competenze specifiche per l’accompagnamento dei cittadini anziani e dei loro care giver alla rete dei servizi e alla valutazione dei bisogni.

Con l’obiettivo di costruire e rafforzare i ponti intergenerazionali, oltre che nei Laboratori di Comunità, i giovani e i ragazzi saranno protagonisti anche di iniziative di supporto digitale. Sfruttando la necessità di competenze quali attivare uno SPID o programmare un decoder o, ancora, migliorare l’utilizzo del proprio smartphone, si stimolerà l’attivazione di legami in grado di consolidare il senso di comunità, combattere la solitudine e favorire dinamiche educative, anche indirette.

Restando sul territorio, l’azione degli esperti di FBC al fianco di quelli degli altri partner di progetto verrà portata nelle parrocchie e nei centri sociali dove verranno organizzate piccole formazioni con l’obiettivo di migliorare la sicurezza domestica, prevenire le cadute e rinforzare la sicurezza motoria degli anziani.

Non mancheranno formazione per i volontari e momenti di promozione del benessere bio-psico-sociale, questi ultimi con l’obiettivo dichiarato di promuovere salute attraverso l’attenzione all’autonomia funzionale, al contesto di vita e di relazione, alle risorse materiali a disposizione, tutte dimensioni che – oltre al corpo – sono in grado di innescare o, al contrario deteriorare, lo stato di benessere generale di un individuo.

Tartaruga attiverà certamente gruppi nell’ambito dell’arte terapia e musicoterapia, Fondazione Benefattori gruppi di ginnastica funzionali, pacchetti di diagnosi precoce per le demenze e attività di pet therapy, AIMA gruppi di stimolazione cognitiva, laboratori, e attività di bocce per persone con demenza. A breve tutte le iniziative saranno pubblicizzate per raggiungere tutti i cittadini.

Infine, AIMA e Associazione Insieme per la Famiglia daranno vita a gruppi di auto mutuo aiuto, definiti dall’OMS come strumenti di maggior interesse per restituire ai cittadini responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza e per migliorare il benessere della comunità. Il focus sarà sulle demenze e sul carico di cura verso familiari e caregivers, sulla presa in carico dei famigliari, sull’elaborazione del lutto e sulla condivisione del perdono.

“Abbiamo lavorato garantendo continuità e piena aderenza al modello definito dall’ultimo Piano di Zona che si è posto l’obiettivo di sviluppare una “Comunità che accolga e curi”, il progetto che abbiamo costruito con AUSER Crema e Romanengo, AIMA, La Tartaruga e Insieme per la Famiglia e con il sostegno di una fitta rete di Enti Istituzionali e non- quali il Comune di Crema, Istituto Superiore Sraffa, Officina dell’Aiuto Crema, Auser Vaiano, Auser Pandino, Associazione Privitera, Associazione Avulss, Centro Galmozzi – vuole inaugurare con l’apporto di professionisti, volontari e tutti i membri della Comunità una nuova proposta di servizi per la terza età che si basino sulla consapevolezza che questa stagione della vita necessita di attenzione e valorizzazione ben prima della sua fragilità. I non più giovani – prosegue Annalisa Mazzoleni, Direttore Socio Sanitario di FBC – sono prima di tutto una parte attiva che può essere risorsa per sé, per la propria famiglia e per la Comunità e, su questa base, deve tornare ad essere al centro delle iniziative di inclusione, valorizzazione e prevenzione che caratterizzano le politiche di intervento sociali e socio sanitarie di una comunità virtuosa e moderna come è quella cremasca, oltre che mantenere uno sguardo alto alla dimensione culturale, garantendo occasioni di confronto e dibattito sui temi della Cultura della terza età”.

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