Domani arte e natura a Castelleone
con la Delegazione FAI di Crema
Un pomeriggio alla scoperta di luoghi speciali di Castelleone: la Casa- Museo del pittore, architetto e scenografo Francesco Arata (Castelleone 1890-1956) ricca di opere e ricordi di vita dell’artista e il frutteto storico (1936) di Santa Maria in Bressanoro adiacente alla chiesa, uno degli edifici di culto più interessanti della prima età rinascimentale nel territorio del ducato Milano per l’originalità planimetrica e strutturale e la straordinaria precocità tipologica, con visita del locale affrescato (sec. XVII) dell’ex convento amadeita e degustazione di rare e antiche cultivar di meli e peri.
Interventi di Elga Francesca Arata, Vittorio Adenti, Anna Emilia Galeotti Vertua, Giada Prazzoli e Valerio Ferrari.
Accoglienza dei partecipanti prenotati alle ore 14:15
- Il pubblico sarà suddiviso in due gruppi che visiteranno gli stessi luoghi in ordine inverso:
1) Casa-Museo Arata e a seguire Agriturismo Santa Maria;
2) Agriturismo e a seguire Casa-Museo Arata
Importante: la scelta del Gruppo 1 o 2 gruppo è proposta alla prenotazione online. - Programma completo e prenotazioni online al link https://tinyurl.com/castelleone2
- Contributo da versare in loco per la missione del FAI, a partire da € 4,00 per iscritti FAI, da € 7,00 per non iscritti, possibilità di iscriversi al FAI o rinnovare in loco. Per informazioni: crema@delegazionefai.fondoambiente.it
Prima tappa
Casa-Museo Arata
La prima parte dell’itinerario proposto dal FAI è dedicata alla Casa-Museo Arata, illustrata dai familiari architetti Elga Francesca Arata e Vittorio Adenti. La casa, sede della Fondazione Arata, è diventata un museo ricco di opere e ricordi di vita del pittore, architetto e scenografo Francesco Arata (Castelleone 1890-1956). L’impegno del figlio Gian Maria Arata, recentemente scomparso, e di tutta la sua famiglia ha arricchito Castelleone di un luogo prezioso dove sono raccolte molteplici testimonianze del percorso artistico di Arata, dai ritratti alle raffigurazioni di scorci e atmosfere della pianura padana e della laguna veneta, disegni e molto altro. I locali sono gli stessi che occupava l’artista fino al 1956, anno della morte, e sono rimasti per buona parte integri: la famiglia ha conservato tutto con amore e ha riordinato e ricollocato ogni elemento con cura dei dettagli. Lo studio e la camera da letto sono stati riallestiti; negli altri locali vissuti dall’artista e dalla madre, sono esposti, suddivisi per tematiche, i quadri scelti dai familiari per costituire una collezione permanente che offre una vasta panoramica della produzione e della personalità dell’artista.
Seconda tappa
Il frutteto storico di Santa Maria in Bressanoro e la sala affrescata dell’ex convento amadeita Visita del locale affrescato (sec. XVII) dell’ex convento amadeita e del frutteto storico di Santa Maria in Bressanoro con degustazione di rare e antiche cultivar di meli e peri a cura di Anna Emilia Galeotti Vertua, Giada Prazzoli con Valerio Ferrari. Il frutteto si estende a due chilometri a nord di Castelleone (CR), dove sorge, isolata nel verde, al margine dell’antica valle fluviale del fiumicello Isso o Lisso (che sbocca poco oltre nella più vasta valle del Serio Morto), l’imponente mole della chiesa di Santa Maria in Bressanoro: prototipo rinascimentale di altri e successivi esempi, più o meno prossimi, di architettura religiosa a pianta centrale. Sul finire del 1465, per impulso del francescano iberico Amedeo Menez de Silva (frater Amedeus Hispanus) e per volere di Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano e moglie di Francesco Sforza, prese avvio la costruzione dell’edificio, cui avrebbe fatto seguito anche quella di un annesso convento, prima sede della nuova congregazione degli Amadeiti e caput et magister dei 27 conventi fondati successivamente. In un vano di quanto resta del convento amadeita, soppresso e demolito negli anni 1810-1811, oggi appartenente alla contigua azienda agrituristica Santa Maria Bressanoro, di proprietà Galeotti Vertua, si possono ammirare due grandi affreschi seicenteschi raffiguranti alcune scene relative alla missione francescana e ai Santi martiri giapponesi (San Paolo Miki e compagni): ventisei tra religiosi, francescani e gesuiti, e terziari laici francescani martirizzati nel 1597 a Nagasaki tramite crocifissione. La cascina agrituristica Santa Maria Bressanoro, edificata nel 1838, è affiancata da un vasto frutteto creato nel 1936, nell’area dell’antica ortaglia conventuale, dai fratelli Antonio, Francesco e Giuseppina Galeotti Vertua: primo impianto razionale del genere attuato nella pianura cremonese. Vi si coltivano diverse specie frutticole, con differenti varietà di mele e di pere, tra cui alcune cultivar antiche ormai molto rare, come il melo “Calvilla bianca d’inverno”, che produce frutti grandi, leggermente compressi e costolati, a polpa fine e succosa, o la “Parmena dorata”, dal frutto di medie dimensioni, a polpa soda. Insieme ad alcune varietà di prugne, pesche e mele cotogne, la produzione frutticola locale viene venduta al pubblico nello spaccio aziendale. Accanto al frutteto, cinto da alta muraglia, lungo cui si sviluppano pergole d’uva, e attraversato dalle rogge Gaiazza a Maltraversa, a cavaliere delle quali sorgono piccoli chalet di frescura (1912), si trovano anche un roseto e una peschiera. Tra le diverse attività svolte dall’agriturismo (ospitalità, vendita di prodotti aziendali, raccolta di antichi attrezzi agricoli) importante è l’attività didattica rivolta alle scolaresche in visita.