Cronaca

Al Rotary Pandino Visconteo
la scrittrice Giorgia Würth

La conviviale di settembre del Rotary Club Pandino Visconteo che si è tenuta a Pandino è stata l’occasione per affrontare un tema delicato quanto importante, quello del rapporto tra sessualità e disabilità. E l’ha fatto attraverso il romanzo “L’accarezzatrice”, che l’attrice, scrittrice, conduttrice televisiva e modella italo svizzera Giorgia Würth ha pubblicato per Mondadori nel 2014, nel quale utilizzando la storia di un’infermiera, diventa per necessità assistente sessuale, protagonista di una storia d’amore con un suo cliente, con semplicità, delicatezza, ma allo stesso tempo chiarezza, ha inteso trattare un argomento che in Italia rappresenta ancora oggi un grande tabù: l’esistenza di una figura, quella dell’assistente sessuale per disabili, figura professionale formata e capace di gestire l’affettività e la sessualità nelle persone con disabilità, presente e normata in diversi stati europei. “Un libro che ha avuto il pregio di riprendere un qualcosa che è presente nelle realtà quotidiana delle persone con disabilità, e portarlo all’attenzione pubblica”, ha detto Fabiano Gerevini, presidente Rotary Club Pandino Visconteo. Non è facile trattare l’argomento, aggiunge Gerevini, ma la vita di relazione e la sessualità di chi vive in una condizione di fragilità, rappresenta un bisogno che c’è, ma che viene lasciato affrontare ai famigliari delle persone disabili: “È giusto aprire una finestra, per cercare di trovare delle risposte – commenta Gerevini – ed offrire un supporto a chi si trova a vivere direttamente queste condizioni e non trova le risposte”.

L’autrice parlando del suo romanzo, chiarisce che si è trattato di un lungo lavoro di ricerca e approfondimento, durato circa 4 anni. “All’epoca parlare e scrivere di assistenza sessuale ai diversamente abili era più di un tabù, ora qualcosa è stato fatto anche in Italia, ed è stata presentata in parlamento anche una proposta di legge purtroppo rimasta ferma – osserva Giorgia Würth – ma qualcosa si è fatto, anche in termini di presenza di questo argomento a livello di trasmissione televisive”.

Un tema che in Svizzera è stato sdoganato da tempo, ed è proprio da alcune esperienze con le quali l’autrice è venuta in contatto nel corso dei suoi approfondimenti, che è nata l’idea di scrivere e indagare l’argomento, ancor più in Italia, per superare barriere di ogni tipo, tabù ed abusi. Giorgia Würth distingue anche tra disabilità fisica e mentale e parlando dell’assistente sessuale o lovegiver, ricorre ad una espressione poetica, quale può essere quella di “accarezzatrice” che da il tiolo al suo romanzo, per offrire un’idea di ciò che queste persone fanno, con l’obiettivo di dare autonomia a persone con disabilità, con la precisazione che questi “donatori di amore” in senso lato, non possono essere confusi con la prostituzione, perché lì dove la figura dell’assistente sessuale è disciplinata dalla normativa, si caratterizza come figura che richiede studio e approfondimenti, soprattutto in relazione alla sfera psicologica delle persone. “Un diritto alla sessualità per le persone disabili – si chiede l’autrice – ma anche un dovere di qualsiasi società, quello di tutelare i più deboli, chi ha bisogno e chi non ha i mezzi per fare sentire la propria voce”, questa la motivazione alla base del romanzo di Giorgia Würth.

Nel corso della serata, alla quale hanno preso parte anche Carlo Locatelli, assistente del governatore del Distretto 2050 e Francesca Caravaggio presidente Rotaract Terre Cremasche, è stata data notizia della realizzazione del service relativo alla consegna di farmaci nei territori ucraini coinvolti nel conflitto, grazie anche al supporto dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.

Ilario Grazioso

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