Economia

Desertificazione bancaria: sportelli
spariti in 41 comuni del Cremonese

In territorio cremonese circa il 10% della popolazione, 36.291 cittadini, vivono in territori dove non ci sono più agenzie bancarie, per un totale di 41 Comuni. E non si tratta solo dei comuni piccolissimi, come Castelvisconti e Derovere, dove abitano meno di 400 persone, ma anche di altri più grandi, come Izano, Ricengo, Stagno Lombardo, Malagnino, Bonemerse. Un dato comunque più elevato di quello lombardo, dove è il 5,8% della popolazione (poco più di 575mila persone) a non avere un’agenzia bancaria a portata di mano.

I dati, elaborati dalla Fabi, sindacato dei bancari, evidenziano come il 7% della popolazione italiana vive in territori dove non sono più presenti sportelli bancari. Record in Piemonte (13,8%), ma il fenomeno è particolarmente marcato nel Mezzogiorno e nelle isole, dove l’11% degli abitanti non ha uno sportello bancario “sotto casa”. La Campania è la prima regione per numero di abitanti senza banca: sono 700mila. Cresce il rischio di allontanare milioni di soggetti dal circuito legale della finanza e dell’economia.

Dalla ricerca, realizzata incrociando i dati statistici della Banca d’Italia e dell’Istat aggiornati a fine 2021, emerge, dunque, “il vistoso allontanamento delle banche dai territori, di pari passo all’avvento delle nuove tecnologie, che spingono a promuovere canali digitali, e alla comune attenzione, da parte dei vertici del settore bancario, alla riduzione dei costi” fa sapere il sindacato. “Così, mentre quasi tutte le banche si affrettano a chiudere le agenzie – fondando questa strategia sull’aumento della clientela che preferisce accedere ai servizi bancari coi canali digitali – c’è una fetta rilevante della popolazione italiana che di fatto è dimenticata: una situazione che inevitabilmente creerà enormi disagi anche di tipo pratico sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole”.

Gli strumenti digitali, infatti, secondo la Fabi “non sono ancora così accessibili e diffusi a tappeto, sia per ragioni anagrafiche sia per una scarsa copertura della rete internet nel territorio nazionale, che dovrebbe essere implementata secondo gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr); ne consegue che la desertificazione bancaria può provocare da un lato un forte limite nell’accesso ai servizi bancari (dalla richiesta di finanziamenti alla consulenza per gli investimenti), dall’altro può spingere la clientela fuori del circuito finanziario legale e, quindi, dell’economia, a vantaggio di organizzazioni criminali, con conseguenti danni per la crescita del Paese e anche per le finanze pubbliche in termini di minor gettito nelle casse dello Stato”.

“La riduzione delle filiali sta creando e creerà non pochi danni al Paese e alla clientela delle banche, che potranno svolgere sempre meno il ruolo sociale a servizio di famiglie e imprese. Ma la classe politica non se ne preoccupa abbastanza” conclude il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni

L’ELENCO DEI COMUNI SENZA BANCHE

LaBos 

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