Senatore era già stato minacciato
Tacchinardi: "Delitto premeditato"
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Prima di quel maledetto 10 agosto, quando Giovanni Senatore, 40 anni, è stato ucciso a coltellate al culmine della lite con Mauro Mutigli, il 38enne operaio di Castelleone finito in carcere con l’accusa di omicidio, la vittima era già stata minacciata dall’indagato con un coltello. Probabilmente lo stesso utilizzato da Mutigli per uccidere il rivale cinque giorni dopo.
Lo riferisce l’avvocato Mario Tacchinardi, legale della famiglia di Senatore, saldatore di Castelleone ucciso la sera del 10 agosto nel bar Meteora di via Roma. La lite verbale, lo scontro fisico, Mutigli si allontana per prendere il coltello custodito nel suo monopattino elettrico e poi rientra e uccide Senatore. Perchè una reazione tanto violenta?. I motivi non sono ancora stati chiariti.
“Un fatto che ha sconvolto sia la famiglia di origine”, ha ricordato l’avvocato Tacchinardi, “che Erika, la compagna di Giovanni. Un fatto gravissimo al quale ha assistito anche il figlio di due anni della coppia”. Per il legale della famiglia, la vittima si è difesa e ha difeso la compagna, anche lei presente nel locale quella sera, insieme ad Alessandro Ferrari, finito in ospedale con quattro coltellate nel tentativo di prendere le parti dell’amico.
Un omicidio attuato “senza scrupoli e certamente premeditato”, secondo Tacchinardi, che ha rivelato le minacce subite da Senatore qualche giorno prima da parte di Mutigli. Minacce che secondo il legale sarebbero avvenute alla presenza dei due figli dell’indagato e di altre persone, tutte già sentite dai carabinieri. “Quel giorno”, ha aggiunto Tacchinardi, “Giovanni Senatore ha sottovalutato l’episodio, non denunciandolo. “Mauro Mutigli sapeva che prima lo avrebbe rivisto in quel bar, magari proprio in occasione della festa del paese. E così è stato. Questo delitto è stato premeditato”.
“Mi auguro”, ha concluso l’avvocato, “che la procura contesti all’indagato la forma più grave, e cioè quella di omicidio premeditato e pluriaggravato”.
Mutigli è assistito dall’avvocato Consuelo Beber. “Il mio cliente si è detto dispiaciuto e ha sottolineato che non voleva uccidere nessuno”, aveva già dichiarato il legale della difesa.
Sara Pizzorni