Politica

Bonaldi: “Potrei essere candidabile
Sono a diposizione della comunità“

“Tecnicamente sono candidabile ma non so ancora quale sarà il mio destino. Sono a disposizione della comunità”.

L’ex Sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, scioglie ogni dubbio su un’eventuale candidatura al Parlamento, vista la prematura caduta del governo, a sei mesi dalla scadenza naturale.

“Non c’è nessuno ostacolo alla mia candidatura, almeno tecnicamente. I sindaci dei comuni sopra i 20.00 abitanti sono ineleggibili al Parlamento; una condizione che permane fino a 180 giorni dalla scadenza del mandato, quando le Camere arrivano alla fine naturale della legislatura. Se le camere dovessero sciogliersi prima, è il caso attuale, questo termine di 180 giorni si riduce a7 giorni dallo scioglimento delle camere. Quindi non esistono impedimenti. Ciò non significa che sarò candidata. Diciamo che nelle prossime settimane ci sarà un’accelerazione; votare il 25 settembre vuole dire chiudere le liste e la definizione delle candidature, nei collegi, prima di Ferragosto. Mi vedo più come amministratrice che politica, l’ho detto tante volte; tuttavia, laddove mi fosse chiesta una disponibilità non escludo, anzi sarebbe un onore!”

 

Rispetto alle ambizioni a livello regionale (si rincorrono voci che la vedrebbero candidata ideale alla presidenza di Regione Lombardia se non addirittura alla segreteria regionale del Pd) ribadisce, sorridendo, che ha mandato tutta la documentazione per iscriversi all’ Ordine degli Avvocati di Milano: “ Il piano A è quello di iniziare a collaborare, da settembre, a uno studio legale di Milano. Questo è un punto fermo. Dopodiché, sul piano regionale, dico che la Regione non è mai stata così contendibile come in questo caso, governata dal duo Fontana/Moratti. Bisogna costruire un percorso che parta dal basso e che prenda necessariamente spunto dalle esperienze locali in cui si riesca a coinvolgere un mondo civico che aiuta le forze progressiste a vincere. Questo mondo civico, di colpo, sparisce quando c’è una competizione regionale perché la lista del Presidente non viene rappresentata dalle esperienze di civismo, che sono così ricche nelle nostre comunità. Quindi io sto sostenendo che bisogna cambiare lo schema di gioco, riuscendo a mappare e federare le realtà civiche lombarde e a far esprimere dal basso delle candidature. Mi piacerebbe proprio lavorare a un progetto di questo tipo; indipendentemente dai protagonisti in campo, al di là del tema della scelta del candidato o della candidata. Il tema del civismo in Lombardia diventa fondamentale se si vuole toccare palla”.

Sabrina Grilli

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