Politica

In sala Pietro da Cemmo i
ministri Giorgetti e Garavaglia

Si è tenuto ieri in sala Pietro da Cemmo un incontro al quale hanno partecipato due dei tre ministri che rappresentano la Lega nel Governo Draghi, Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico, e Massimo Garavaglia al Turismo. L’evento organizzato da diverse associazioni produttive della provincia è stato coordinato dal giornalista Paolo Gualandris ed ha visto il saluto del sindaco di Crema Fabio Bergamaschi per il quale, al di là delle rispettive appartenenze partitiche, la presenza dei due esponenti di governo in città è un fatto importante, perché testimonia la volontà di accorciare le distanze tra i vari livelli istituzionali. Elementi centrali dell’incontro, i temi economici, sui quali i due ministri si sono espressi rispondendo agli interventi di Mauro Bressanelli, presidente di Libera Associazione Artigiani Crema, Marcello Parma, presidente CNA Cremona, struttura territoriale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa, Amedeo Ardigò, vice presidente Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e Stefano Allegri, presidente Associazione Industriali Cremona.

Giovani, formazione, impresa, ricambio generazionale, export lombardo, ma anche emergenza irrigua e Pnrr, tessuto produttivo della provincia, dalla cosmesi, all’agroalimentare, dalla filiera lattiero casearia, alla chimica, alla meccanica e all’acciaio: queste le grandi aree sulle quali sono stati chiamati a intervenire i due ministri, con il presidente Allegri che ha parlato anche del gap infrastrutturale e politico che interessa la provincia di Cremona, facendo notare l’assenza di esponenti di questo territorio nel governo regionale.

Puntuali le risposte del ministro Giancarlo Giorgetti, che partendo dalla considerazione sulla situazione politica internazionale ha riportato al centro il tema della libertà di impresa, unito alla creazione delle opportunità di sviluppo: “A noi come politici, tocca il compito di creare le condizioni” ha detto il ministro. Giorgetti ha parlato anche di guerra tra Russia e Ucraina e della reazione europea, chiarendo come le sanzioni economiche, oltre che alla Russia, comportano dei problemi anche agli stessi Paesi che le hanno adottate. Ed allora, il responsabile dello Sviluppo Economico, evoca un intervento europeo alla stregua di quello che è stato fatto per fronteggiare la crisi provocata dal Covid. Quanto alla grave emergenza idrica di queste settimane, per Giorgetti, i 2 miliardi di euro impegnati nel Pnrr sono troppo pochi, un’occasione perse, come le tante opere di puro arredo urbano rientranti tra i progetti di rigenerazione presentati dai comuni, che avrebbero potuto interessare magari la ristrutturazione di acquedotti: “La direttrice della storia si è sposata rispetto a quella che conoscevamo due anni fa”, ha concluso il ministro.

Da parte sua, il ministro Massimo Garavaglia, è intervenuto anche su argomenti non direttamente legati al suo dicastero: dall’energia, alla formazione. Per Garavaglia c’è la necessità di operare delle scelte nel breve, nel medio e nel lungo periodo, per affrontare crisi energetica ed idrica: dai nuovi rigassificatori, al biogas, alle reti separate, per l’acqua potabile e per quella destinata ad altri utilizzi. Ma per fare questo, per il ministro è fondamentale la programmazione, senza cadere nelle ansie del ciclo elettorale. Su scuola e formazione, da una parte osserva le difficoltà degli istituti professionali, riconoscendo loro un’importanza chiave per i settori produttivi, dall’altra prospetta l’idea di anticipare la maturità di un anno, individuando gli ITS come percorsi su cui investire. Quanto al turismo, racconta di recenti esperienze a Sorrento e in Basilicata, che testimoniano la ricchezza del Paese e della stessa Lombardia, citando alcuni esempi: “Il cicloturismo vale 5 miliardi nel nostro Paese, mentre in Germania ne vale 20, un punto di Pil di differenza”.

Al termine dell’incontro e prima dell’aperitivo nei chiostri del sant’Agostino, per i due ministri visita presso la sezione riservata all’arte organaria presso il Museo Civico di Crema e del Cremasco, con la sapiente guida di Sebastiano Guerini.

 

Ilario Grazioso

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