Prodotti, marchio e territorio:
il progetto del Parco del Serio
Nel 2008, il Parco Regionale del Serio aveva diffuso un opuscolo con informazioni circa i prodotti agroalimentari del Parco, poi implementato nel 2015, nell’anno di Expo, all’interno di un apposito marchio, con l’obiettivo di promuovere un’identificazione di produzioni locali e a km zero, realizzate da produttori attivi entro i confini dell’Ente, attenti all’ambiente, al rispetto, alla gestione sostenibile di siepi, filari, fontanili. Partendo da quell’esperienza e con l’obiettivo di aggiornarla e allargare gli orizzonti, intercettando enti, associazioni di categoria, privati, nei giorni scorsi presso la sala Rocca a Romano di Lombardia, è stato presentato il progetto “I custodi del Parco del Serio”, con l’introduzione del presidente, Basilio Monaci e la relazione dell’agronomo Giovambattista Vitali.
Per il presidente Monaci è fondamentale il collegamento con il mondo agricolo, per creare un cammino comune, affinché le produzioni delle aziende agricole possano essere ancor più conosciute ed apprezzate dai consumatori. “Da parte nostra la disponibilità di investire nella realizzazione di una nuova pubblicazione e nell’attivazione di una rete di promozione con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, delle Pro Loco, oltre che degli enti territoriali”, ha detto Monaci: in altri termini, fare rete, creare sinergie e riempirle di contenuti. Andare da soli non porta da nessuna parte, né per chi lavora la terra, alleva, trasforma, ma neanche per lo stesso Parco, di questo il presidente Monaci ne è consapevole: “Come ente Parco, abbiamo un’area di circa 50 km lungo il Serio, larga circa 3 km e con 7500 ettari, ma per noi è molto importante la collaborazione ed il supporto del mondo agricolo, soprattutto di coloro che hanno capito l’importanza di lavorare prestando attenzione alla sostenibilità ambientale”. Un progetto ambizioso quello presentato a Romano, con tempi di realizzazione non brevi, ma ormai partito: “Vogliamo censire quello che c’è, capire chi è interessato, valutare i suggerimenti e le indicazioni di chi lavora quotidianamente in questo territorio, per giungere ad una sintesi – aggiunge il presidente Monaci – rinnovare l’opuscolo realizzato qualche anno fa, magari confrontandoci anche con gli operatori della ristorazione, per provare a proporre menù tipici con i prodotti del territorio”. Per questo il Parco del Serio ha intenso chiamare a raccolta le aziende agricole operanti nel Parco, chi fa produzione e vendita diretta, chi partecipa ai mercati agricoli, pur sapendo che questo non è un bel periodo per la filiera legata ad agricoltura, allevamento e trasformazione, vista la grave crisi idrica determinata dalla siccità.
Nella relazione dell’agronomo Giambattista Vitari, il focus del progetto, che nasce sull’esperienza delle aziende agricole, ma anche agriturismi, ristoranti o trattorie, che aderiscono al sistema del marchio agroalimentare del Parco del Serio. Un progetto che ora vuole darsi un respiro territoriale più ampio rispetto all’asta che comprendente il territorio del Parco, superando le criticità di natura amministrativa. Ma come? Superando il perimetro dei confini istituzionali del territorio dei 26 comuni facenti parte del Parco, e allargandolo per comprendere aree contigue e i Plis (Parchi Locali di Interesse Sovracomunale) collegati al Parco del Serio: Fontanili di Capralba, Liteggio e Fontanili di Cologno al Serio, Serio Morto (Castelleone) e Ariadello (Soresina).
A coloro che vorranno aderire, il Parco chiede attenzione concreta alla salvaguardia ed alla valorizzazione ambientale, con l’impegno per ciascun aderente, a operare in questa direzione, anche attraverso piccole iniziative: dalla piantumazione di alberi e arbusti, a piccole manutenzioni, creazione di rifugi per la fauna selvatica, posizionamenti di staccionate per la sosta dei cavalli, per fare qualche esempio. Al primo incontro di presentazione a Romano, cui ne seguiranno altri sui territori, tra i presenti, che hanno portato suggerimenti ed esperienze, rappresentanti del mondo agricolo sindacale (Confagricoltura Bergamo), rappresentanti delle Pro Loco, in particolare la Pro Loco di Martinengo, con Diego Moratti, nella veste anche di direttore di infoSostenibile, che ha parlato anche delle opportunità offerte dall’Associazione di promozione turistica “Pianura da scoprire”, Gino Verdi di Ersaf Lombardia e Sofia Rossi, presidente del Distretto Agricolo Bassa Bergamasca (Dabb), un’aggregazione di circa 160 tra aziende agricole e agroalimentari, eccellenze gastronomiche, istituti scolastici, di ricerca e soggetti diversi, distribuita in oltre 40 comuni della provincia di Bergamo.