Economia

Foraggi ed erba medica, nuove
opportunità da Pac e mercato

Con un ritardo di circa due settimane sui tempi normali, si sono conclusi i primi sfalci di foraggi ed erba medica che gli impianti di essiccazione e disidratazione associati ad AIFE Filiera Italiana Foraggi si accingono a trasformare nelle diverse tipologie di prodotto per essere poi commercializzate.

“La pioggia di fine aprile ha dato una spinta produttiva a erba medica e ad un mix di graminacee anche se le rese non sono state all’altezza delle aspettative – spiegano da AIFE Filiera Italiana Foraggi –. Dobbiamo infatti registrare una contrazione compresa tra il 10 e il 20%, a seconda degli areali interessati, rispetto agli standard attesi che mediamente si attestano intorno a quantitativi compresi tra i 100 e i 120 quintali a ettaro. Buona comunque la qualità del prodotto, tanto che stiamo assistendo a una discreta commercializzazione con quotazioni che, rispetto al mese di giugno 2021, stanno fornendo aumenti oscillanti tra più 35 e più 40%. Alla Borsa merci di Bologna, mercato di riferimento a livello nazionale, il primo giugno scorso i balloni di erba medica sono stati quotati tra i 325 e i 330 euro per tonnellata, a fronte di una quotazione compresa tra i 205 e i 215 euro/tonnellata di dodici mesi prima. Sono cifre molto apprezzabili, che devono però fare i conti con costi di produzione che le tensioni internazionali dovute al conflitto ucraino hanno notevolmente aumentato, creando condizioni di estrema preoccupazione, soprattutto se contestualizzate in ambito europeo”.

Infatti, a fine maggio, a Bruxelles, si è svolta la periodica assemblea di CIDE, la Commissione Intersindacale dei Disidratatori Europei che rappresenta le più importanti Associazioni nazionali di essiccazione e disidratazione dei foraggi europei, ma anche un incontro di settore in ambito di Copa – Cogeca, la rappresentanza europea degli agricoltori e delle loro cooperative.

“In entrambe le occasioni – spiegano ancora da AIFE -, è emerso che tutti i Paesi europei stanno vivendo gli stessi identici problemi dettati, oltre che dalle conseguenze della guerra in Ucraina, da quelle provocate dai cambiamenti climatici con la siccità che, soprattutto in Spagna, ha ridotto notevolmente la produzione di erba medica per mancanza di ettari diversamente destinati alla coltivazione di cereali. La preoccupazione del Paese iberico, che rappresenta il maggior produttore europeo di foraggio essiccato e disidratato, è particolarmente elevata e legata alla forte riduzione di prodotti destinati all’alimentazione animale che, si calcola, dovrebbe registrare una riduzione compresa tra il 20% ed il 30%. Analogamente anche Francia ed Olanda stanno facendo i conti con una forte contrazione produttiva”.

Per contro, la domanda estera di foraggio essiccato continua a mantenersi elevata e, se l’andamento delle quotazioni verrà confermato, anche nei prossimi mesi potrebbero esserci ritorni economici interessanti, gravati però dall’aumento dei costi di produzione che di fatto rischieranno di minare in maniera pesante la marginalità delle aziende. Soprattutto per questo sarebbe quindi un errore fare proiezioni sul lungo periodo, sperando in una normalizzazione del mercato dove, se i milioni di tonnellate di cereali attualmente fermi in Ucraina dovessero finalmente essere sbloccati, le incredibili quotazioni di queste colture registrate negli ultimi tempi auspicabilmente potrebbero ridimensionarsi.

“Per l’Italia la nuova Politica agricola comune – secondo AIFE – racchiude interessanti opportunità circa la produzione di proteine vegetali e finalmente potremmo andare verso un significativo aumento dei terreni coltivati a erba medica. Ma non bisogna dimenticare la delicatezza dei momenti che tutti i settori produttivi stanno vivendo e per questo è bene essere prudenti nelle previsioni e non esporsi a rischi che potrebbero rivelarsi un boomerang”.

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