Cronaca

Siccità, attività agricole del
cremasco in ginocchio

La totale assenza di precipitazioni ha creato una situazione catastrofica per gli agricoltori del cremasco, ormai da mesi rimasti senza acqua, con danni importanti per tutte le attività agricole. La coltura del mais ha subito circa il 90% di perdite ed in alcuni territori neanche sarà possibile arrivare al raccolto.

L’acqua adottata per irrigare proviene da fonti risorgive, quest’anno però le falde sono molto basse: il tutto è causato dalle precipitazioni ridotte al minimo da ormai 5 mesi, come testimoniato da Mirko Crespiatico dell’Azienda Agricola Crespiatico Achille Maria: “Stiamo vivendo una situazione catastrofica sia per i campi stabili che per la coltura del mais, generalmente produciamo 150 quintali di mais, quest’anno arriveremo a fatica ai 10-20. Non riusciamo ad irrigare le nostre colture, non esce acqua dalle nostre fonti risorgive. Soluzioni a breve termine non ci sono: avremo una perdita di resa irrisolvibile, in più abbiamo spese da cui non rientreremo”.

Coldiretti oggi ha effettuato un sopralluogo a Spino d’Adda per verificare la situazione che riguarda il cremasco, ma non solo, visto che sono interessati alla problematica anche alcuni paesi del cremonese che però, a differenza della zona cremasca caratterizzata da terreni ghiaiosi, hanno una terra a medio impasto che consente di trattenere acqua.

Presente sul posto anche Mauro Berticelli, vice presidente Coldiretti Cremona: “Siamo passati dalla crisi idrica ad una vera e propria catastrofe, in particolare nella zona cremasca. L’acqua è arrivata in scarsissima quantità ed è impossibile irrigare. Le aziende hanno sostenuto importanti costi per arrivare ad un raccolto che rischia di essere pari a zero. La situazione è compromessa. Parlare a posteriori è facile, ma probabilmente a livello di gestione delle rogge qualche errore è stato fatto. La scelta di tenere l’acqua nei laghi e non bagnare i territori è stata sbagliata. Sicuramente anche la stagione non ha aiutato, il caldo anomalo ha dato il colpo di grazia”.

Ha effettuato un sopralluogo a Spino d’Adda anche Felice Guerrini Rocco, proprietario di un’attività agricola a Dovera anch’essa interessata purtroppo alle problematiche relative alla siccità: “E’ una situazione molto pesante per noi agricoltori, non abbiamo più risorse idriche. I nostri campi coltivati a mais sono compromessi, non siamo riusciti a fare neanche un giro d’irrigazione. A livello meteo non abbiamo avuto nessuna perturbazione importante negli ultimi 5 mesi, dai laghi e dalle montagne non è arrivato nulla”.

Simone Guarnaccia

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