Spettacolo

FATF, si è chiusa oggi la
24^ edizione del Festival

Un evento racchiuso in un giardino segreto, una piccola storia fatta di suoni, azioni e musica.

In sintesi è questo l’evento conclusivo della 24^ edizione del Franco Agostino Teatro Festival, una vera e propria festa per tornare a vivere la città di Crema insieme che ha visto come protagonisti alcuni alunni che hanno lavorato parecchio per farsi trovare pronti.

Quest’edizione ha avuto come titolo “Tacabanda”, proprio a segnare la ripresa e la ripartenza dalla musica, dalla voglia di essere di nuovo insieme come gli elementi di un’orchestra, o meglio di una banda.

La trama si sviluppa, tramite contributi teatrali e musicali, sul racconto di una città che si risveglia alla luce del tramonto dopo parecchio tempo immersa nella nebbia.

Sotto la supervisione di Irene Alzani e Nicola Cazzalini, che da sempre orchestrano le sette note FATF, Crema si è colorata di suoni, atmosfere, acrobazie, musiche e trampolieri, per condividere il piacere di riunire intorno allo stesso cuore il lavoro svolto durante l’anno scolastico.

Hanno partecipato allo spettacolo i ragazzi del Laboratorio “Io canto” della Scuola Primaria di Spino d’Adda e Dovera diretto dal Maestro Luca Tommaseo, della Scuola Secondaria di Primo Grado ad indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” di Offanengo sotto la guida del Professor Lorenzo Colace, della classe quarta della Scuola Primaria “Giuliani” di Madignano dell’Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” di Offanengo (capitanate dalla maestra Gabriella Bianchessi e da Nicola Cazzalini), delle classi quarte dell’Istituto Comprensivo Crema Due di Ombriano (guidati dalla maestra Augusta Forti e da Sara Passerini).

L’evento è partito dal cortile della Scuola Iside Franceschini, per poi chiudersi successivamente in Piazza Duomo, con un vero e proprio corteo che ha attirato i tanti cittadini per le strade di Crema. Grande soddisfazione per Gloria Angelotti, presidente del FATF: “E’ una gioia immensa vedere così tanto colore e così tanti bambini impegnati. Finalmente possiamo tornare a sperare che il passato e questi anni difficili restino alle spalle”.

Simone Guarnaccia

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