Politica

Il candidato Fabio Bergamaschi
incontra i vertici dell’Aral

Un fiore all’occhiello non solo per il comparto della zootecnia, ma anche per Crema, dove l’Aral (Associazione regionale allevatori della Lombardia) ha i suoi laboratori e uffici e dove deve rimanere, creando nuove sinergie con il territorio e – in prospettiva – potendo eventualmente contare su una nuova sede.

Già l’Aral è ora punto di riferimento di tutti gli allevatori lombardi con qualche collaborazione avviata con la Sardegna, ma nel disegno del presidente Mauro Berticelli pienamente condiviso dallo staff che opera a stretto contatto con lui c’è la volontà di diventare riferimento nazionale, forti della tecnologia (siamo a livello europeo) che quotidianamente mettono in campo. Un fiore all’occhiello che, in quanto tale, è entrato nelle mire di altre province lombarde.

E’ iniziato da questi dati di fatto il confronto avvenuto ieri mattina (mercoledì 18 maggio) tra il candidato sindaco del centrosinistra Fabio Bergamaschi, il presidente Aral Berticelli, il direttore Gianfranco Drigo, il vicedirettore Andrea Ferla e il responsabile del laboratorio Diego Vairani.

Appuntamento nella storica sede di proprietà della Regione di via Kennedy, in pieno centro, dove sono al lavoro circa 50 persone. E dove, ogni giorno, arrivano cinque furgoni carichi di provette contenti campioni di latte da analizzare.

Per rendere l’idea ne vengono processate dalle 16 alle 18 mila giornalmente: dalle 6 alle 20 in due turni lavorativi. Valori di grassi, proteine, cellule somatiche e altro sono i risultati trasmessi quasi in tempo reale agli allevatori soci (sono oltre 7.000), attraverso i quali gli stessi riescono poi a ‘tarare’ il loro lavoro che in ultima analisi arriva ad interessare anche la sicurezza alimentare. Un servizio ormai indispensabile e che vede Crema al centro, capitale e punto di riferimento. Servizio da mantenere, ma che deve fare i conti con qualche problema di carattere logistico.

“Il territorio cremasco – commenta Fabio Bergamaschi – è vocato alla zootecnia ed il comparto agroalimentare è un ambito produttivo in cui spicchiamo. Dobbiamo partire da questa consapevolezza, per renderlo un punto di forza ancor più solido sul quale costruire una prospettiva di benessere per Crema e il Cremasco. Tra le eccellenze legate al settore, l’ARAL non rientra forse tra le più note al grande pubblico, ma certamente tra quelle più importanti per la qualità dei servizi offerti, testimoniata anche dai numeri degli operatori che vi si affidano. E’ un riferimento nazionale, con standard operativi ai massimi livelli europei. Ospitare a Crema questo centro di eccellenza è una grande opportunità, così come lo è immaginare collaborazioni sempre più strette tra formazione e lavoro in ambito lattiero-caseario ed agroalimentare. Dobbiamo credere nell’agroalimentare tanto quanto abbiamo fatto con altre eccellenze industriali del nostro territorio, come la cosmesi, partendo da un corso ITS dedicato”.

“Ho avuto molto piacere nel conoscere più da vicino le attività e le necessità di ARAL – prosegue Fabio Bergamaschi – perché si possono attivare sinergie ed aprire scenari di interesse reciproco rispetto all’amministrazione comunale, valorizzando la sua presenza sul territorio, a partire dalla ricerca di nuove possibili sedi, più ampie, volte a soddisfare le esigenze di ampliamento. Il pensiero corre facilmente verso la Pierina o gli Stalloni, ambiti che Crema deve recuperare, già storicamente legati al mondo agricolo e zootecnico e che ben potrebbero prestarsi ad ospitare una nuova sede, nell’ambito di progetti più ampi, con mix funzionale nelle destinazioni d’uso. Mi piacerebbe poter lavorare insieme a questi scenari”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...