Al san Domenico finale di stagione
con il botto: "siamo tornati a vivere"
La Napoli che fu e la Napoli che resta all’insegna del divertimento. Questo in poche parole è stato Così parlò Bellavista, l’ultimo spettacolo della stagione teatrale Incroci, andato in scena ieri al teatro San Domenico di Crema, davanti ad un pubblico folto e divertito. Lo spettacolo di Geppy Gleijeses con Marisa Laurito, Benedetto Casillo, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Vittorio Ciorcalo, Gianluca Ferrato è stato un vero e proprio omaggio al capolavoro di Luciano De Crescenzo.
“L’adattamento – spiega Geppy Gleijeses – è stato fatto raccogliendo le scene cult del film dilatando un po’ i tempi narrativi: il teatro lo consente”. L’attenzione ai dettagli è lampante. Sullo sfondo la scenografia di Roberto Crea ha riprodotto la facciata del grande palazzo di via Foria dove fu girato il film. Le musiche erano quelle originali di Claudio Mattone. Grande rilievo è stato dato allo storico coautore del film: Riccardo Pazzaglia.
Bellavista, professore di filosofia in pensione, è “l’uomo d’amore”, napoletano, innamorato dello scorrere del tempo condiviso, consapevole di una Napoli da migliorare. Gazzaniga è un milanese doc. La sua giornata inizia alle 6, anche se ricopre un ruolo dirigenziale. La borsa sottobraccio e la produttività da raggiungere sono la priorità (o almeno così sembra), perché è “un uomo di libertà”. Si rivelerà, tuttavia, anche capace di fare la differenza. Di cambiare la vita di due giovani ragazzi. Oltre i pregiudizi e gli stereotipi, Bellavista celebra Napoli nei suoi pregi e nei suoi difetti. E con il sorriso spiega che al netto dei diversi stili di vita, in fondo, restiamo umani. Tutti.
“Siamo felici – riprende Geppy Gleijeses – di portare questo spettacolo a Crema, finalmente, dopo averlo rimandato da diverso tempo. Per me questo è un ritorno, in uno spazio che è sempre ben gestito. E lo è ancora di più tenuto conto del difficile periodo che i teatri e gli artisti hanno vissuto”. Tra una risata e l’altra, Così parlò Bellavista è “anche un modo per far rivivere Luciano De Crescenzo e sentirlo più
vicino”. Marisa Laurito ricorda così la storica amicizia che l’ha legata a De Crescenzo “siamo contenti che Luciano abbia potuto vedere questo spettacolo dal vivo: era felice”.
Si è chiusa con leggerezza e soddisfazione, nella consapevolezza che “si è sempre meridionali di qualcuno”, la stagione Incroci. Per il direttore artistico Franco Ungaro: “una stagione che ha superato ogni aspettativa. Abbiamo respirato e speriamo soddisfatto il desiderio delle persone di tornare a teatro. L’intento era quello di tornare a sorridere insieme e, visti i numeri raggiunti, crediamo di esserci riusciti. Diversi sold out, una proposta variegata ed eterogenea dalla prosa, alla musica, passando per la danza. Un mix importante per tornare a vivere. Oggi speriamo che i cremaschi si sentano più leggeri. E più sereni. Ci piace pensare di aver contribuito almeno in parte a tutto questo. Vogliamo ringraziare di vero cuore quanti ci hanno accordato fiducia. Possiamo dirlo con franchezza: i piccoli teatri hanno respirato una partecipazione al di sopra delle aspettative. Abbiamo il cuore gonfio di soddisfazione”. Anche il presidente della Fondazione san Domenico Giuseppe Strada si è detto soddisfatto ed ha rivolto allo staff del teatro un sentito ringraziamento per la buona riuscita della stagione.