Cronaca

A Cremona in un anno 77 persone
scomparse. 55 sono minorenni

Sono 77, in provincia di Cremona, le denunce di persone scomparse tra il primo gennaio e il 30 novembre del 2021. Il dato aggiornato è riportato nella 26esima relazione annuale del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Delle 77 denunce che riguardano il nostro territorio, 19 sono riferite alla fascia d’età tra i 18 e i 65 anni; 55 sono minorenni, mentre 3 sono persone con più di 65 anni. Dei 55 minori, 3 appartengono alla fascia d’età da 0 a 10 anni; 6 tra gli 11 e i 14, mentre la maggior parte, 46, dai 15 ai 17 anni.

In Lombardia, Cremona si colloca al quartultimo posto davanti alle province di Mantova, con 41 denunce, Lodi, con 37, e Sondrio 21. Il numero più alto si registra nei capoluoghi a maggiore densità abitativa, come Milano, con 868, seguita da Bergamo con 288, Brescia 265, Varese 241 e Pavia con 181. In tutta la Lombardia, nel periodo di tempo considerato, sono state sporte 2391 denunce. Di queste, 627 persone sono ancora da trovare. Dei 2391 scomparsi, 1471 sono italiani, mentre i restanti 920 sono stranieri. Per la maggioranza, 1495, si tratta di uomini.

La Lombardia, dopo la Sicilia, è la regione italiana con più denunce di scomparsa di cittadini italiani. Nel 2020 le denunce erano state 1637, mentre nel 2019, 2284. A fare la differenza nei numeri, soprattutto nel 2020, è stata l’emergenza pandemica. Nel periodo riferito al 2021, infatti, le denunce di scomparsa hanno avuto un forte incremento.

Un ultimo dato interessante riguarda i numeri, aggiornati al 31 dicembre 2020, dei corpi senza identità. Dal 2010 tutte le informazioni confluiscono nel registro dei cadaveri non identificati per il confronto con i dati raccolti sulle persone scomparse. In Lombardia i cadaveri non identificati sono 130, di cui 34 recuperati da fiumi e laghi.

Nella ricerca delle persone scomparse, secondo il commissario straordinario Silvana Riccio, “si sta  registrando una svolta di tipo culturale: all’immancabile attività di ricerca degli scomparsi, si sta aggiungendo un forte impegno per prevenire il fenomeno, soprattutto per quanto riguarda i minori di età. La strategia avviata sta dando i primi frutti, anche perché è emersa da parte dei mass media una sempre maggiore attenzione all’attività dell’Ufficio e, quindi, alla tematica degli scomparsi. Tale circostanza costituisce un importante contributo per affrontare e contrastare sempre meglio un fenomeno che suscita preoccupazione e allarme nell’opinione pubblica”.

Per il prefetto Riccio, inoltre, “il dialogo intrapreso con le varie parti sociali, le istituzioni e le associazioni, il continuo confronto nella riflessione, il mettersi in relazione con gli altri, hanno consentito di proseguire un percorso costruttivo nell’interesse comune i cui effetti positivi potranno dispiegarsi anche negli anni a venire. I prefetti, quali organi di coordinamento e di raccordo con il Commissario straordinario, rafforzano la credibilità nelle Istituzioni da parte dei familiari degli
scomparsi e, in generale, da parte dei cittadini, perché rispetto al passato vengono individuati sempre più come punto di riferimento certo e snodo delle iniziative a livello territoriale”.

Sara Pizzorni

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