Le opere della collezione Stramezzi
in mostra al Museo civico di Crema
Aprirà al pubblico domani, sabato 23 aprile, la mostra Foppa, i Macchiaioli e l’arte del Novecento. Le opere saranno esposte alle Sale espositive Agello del Museo civico di Crema e sono state donate dagli eredi del collezionista Paolo Stramezzi.
Presente alla conferenza di presentazione la sindaca Bonaldi: “Crema deve essere grata per la donazione, per noi è ‘tanta roba’. Un patrimonio di questo tipo richiede uno studio di anni, ma un dono così importante andava messo a disposizione nell’immediato, infatti in pochissimo tempo siamo intervenuti sulle opere”.
Grande l’orgoglio per la città, come espresso dall’assessora Emanuela Nichetti: “Ci fa onore essere stati scelti dagli eredi, per noi è motivo d’orgoglio e soprattutto questo significa che questo museo ha dimostrato di poter lavorare bene. Un fattore che ci distingue dagli altri è rappresentato dal fatto che le mostre vengono pensate e seguite in tutto da noi, cerchiamo di curare ogni minimo dettaglio”.
Grandi meriti vanno attribuiti anche al Dottor Olmo, presidente di Associazione Popolare Crema per il Territorio: “Davvero non potevamo non supportare un’iniziativa di questo tipo, siamo presenti a sostegno della realizzazione del tutto”.
Francesca Moruzzi, Curatrice della Mostra e Responsabile Attività Culturali del Comune, ha sottolineato come le opere siano state un dono inaspettato: “E’ una collezione nota a livello internazionale, giunta al nostro museo per scelta degli eredi. Ha un significato importante perché Stramezzi è stato una personalità importante per la città, chi è di di Crema lo sa bene. Sicuramente è stata un’acquisizione inaspettata di cui siamo orgogliosi. Condividere questo dono nel minor tempo possibile era per noi un vero e proprio obbligo morale. E’ davvero incredibile avere così tanti ‘giganti’ dell’arte nello stesso posto”.
Nella realizzazione della mostra è stato fondamentale il contributo di Alessandro Barbieri, storico d’arte e conservatore della Pinacoteca, che ha partecipato attivamente anche alla creazione di un catalogo che faccia da guida per la visita delle opere: “Lo studio richiede tempo, non abbiamo ancora finito questa parte. Sicuramente coinvolgeremo anche specialisti per lo studio di ogni singola opera. Tenete conto che il periodo di riferimento va dal ‘400 al ‘900”.
Simone Guarnaccia