Cronaca

Covid, salgono i contagi tra i banchi
Ats: "Non abbassare la guardia"

Continua a crescere la curva dei contagi a scuola, dove i positivi salgono a 308 (la settimana prima erano 287), mentre gli alunni in quarantena sono 299, per un totale di 18 classi. Ma il dato più emblematico è quello dei focolai negli ambienti scolastici: nella settimana dal 21 al 27 marzo se ne sono contati 148 nell’intero territorio di Ats Val Padana (quando nei sette giorni prima erano 108). 68 di questi hanno avuto il primo caso questa settimana, mentre i restanti erano già in atto, ma hanno registrato nuovi casi nella settimana in esame. Quello più numeroso in provincia di Cremona ha coinvolto 7 positivi.

Dunque, l’attenzione da parte delle autorità sanitarie rimane molto alta, come spiega la dottoressa Laura Rubagotti: “Anche se le temperature in rialzo e l’arrivo delle giornate primaverili, riducendo le presenze negli spazi chiusi e favorendo l’areazione dei locali, dovrebbero portare ad una riduzione dell’incidenza, le informazioni raccolte restituiscono un sensibile incremento di nuovi casi in ambito scolastico, in linea con il dato tendenziale riferito a tutta la popolazione”. In particolare, sul territorio cremonese tale incremento si è manifestato soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella scuola media.

Come evidenzia ancora Ats, è verosimile che anche in ambito scolastico questo aumento dei casi sia dovuto sia all’arrivo della variante Omicron 2, più contagiosa delle precedenti, che al progressivo allentamento delle restrizioni e delle misure di prevenzione individuale. Per questo motivo appare importante non abbassare la guardia. “Se in questo particolare momento si è voluto riconoscere la necessità di una Scuola “in presenza” per garantire a tutti i ragazzi la dimensione bio-psico-sociale della salute e non solo gli aspetti prettamente sanitari, occorre ricordare che solo attraverso l’impegno di tutti sarà davvero tutelato il valore educativo e sociale che la scuola riveste e i principi di inclusione ed equità, messi fortemente in crisi durante la pandemia” conclude Rubagotti.

LaBos

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