115 profughi ucraini nel Cremasco
Il punto della sindaca Bonaldi
Sono 115 le persone ucraine arrivate nel cremasco, di cui 48 adulti e 67 bambini. Di questi, 64 sono arrivate a Crema città (25 adutli e 39 minori). 15 gli appartamenti disponibili alla accoglienza famiglie fra cui 2 pubblici e 5 privati in città.
69, invece, le famiglie (30 a Crema) disponibili all’accoglienza in casa propria, 28 delle quali ha espresso disponibilità all’accoglienza di soli minori, anche se per i minori non accompagnati “i percorsi saranno gestiti secondo le norme vigenti”, come ha sottolineato la sindaca Stefania Bonaldi che ha relazionato il Consiglio comunale sulla situazione dei profughi ucraini sul territorio e ha ricordato come il Comune si fosse mosso già a partire dal 2 marzo.
“La macchina dell’accoglienza – ha spiegato Bonaldi – La macchina della accoglienza messa a punto sino a questo momento prevede una cogestione fra Servizi Sociali e Caritas delle segnalazioni di censimento e mappatura delle persone arrivate e delle disponibilità alloggiative, nonché dei nuclei familiari che si offrono per l’ospitalità”. La sindaca ha quindi illustrato le modalità da seguire per la procedura di accoglienza, tampone ai profughi incluso.
Bonaldi ha poi spiegato: “Per le ospitalità presso i centri territoriali “di prima accoglienza”, è previsto un alloggiamento di circa 10gg, in attesa dell’espletamento delle procedure di cui sopra e della assegnazione a soluzione alloggiativa “di seconda accoglienza” per le quali ipotizziamo di procedere ricorrendo, nell’ordine agli appartamenti pubblici e delle parrocchie, agli appartamenti messi a disposizione dai soggetti privati e agli inserimenti presso i nuclei familiari, ovviamente sempre con preventiva e successiva supervisione di servizi sociali e Caritas e, al momento, come detto, escludendo gli affidamenti di soli minori”.
Questa organizzazione locale è “in stretto coordinamento con la Prefettura di Cremona”, che in data 7 marzo ha istituito la cabina di regia territoriale per la gestione della emergenza profughi, tenuto conto che il soggetto titolato alla gestione della crisi sui territori è il Prefetto quale ufficiale di governo.
Lo stesso Prefetto ha già avviato una procedura volta all’ampliamento dei CAS – Centri di Accoglienza straordinaria sul territorio in quanto i posti Cas disponibili nella provincia di Cremona sono già stati saturati da precedenti emergenze.
Al contempo la Prefettura sta raccogliendo indicazioni per proporre al ministero anche possibili modifiche all’attuale configurazione del modello Cas, per renderlo più adeguato alla emergenza in corso e altresì per attivare eventuali convenzionamenti diretti per l’ospitalità anche con gli Enti Locali. “In tal senso – chiarisce la sindaca – abbiamo dato piena disponibilità anche del Comune di Crema e seguiranno aggiornamenti”.