Anche Caritas Crema impegnata
ad accogliere i profughi
Anche Caritas Crema partecipa alle azioni che Caritas Italiana, in accordo con quella Ucraina, sta mettendo in campo per fronteggiare le drammatiche conseguenze della guerra: in primis l’accoglienza d’un numero crescente di profughi, donne e bambini. In attesa che l’Unione Europea si esprima sul permesso di soggiorno che si potrà attivare per gli ucraini, e che la Questura e la Prefettura diano conseguenti precise indicazioni al riguardo, nel nostro territorio son già cominciate ad arrivare persone che hanno necessità d’essere accolte.
“Insieme alle Caritas della Lombardia e in concerto con Caritas Italiana, Caritas Crema – fa osservare il direttore Claudio Dagheti – ha avviato una raccolta fondi (Iban IT52N0844156840000000022470 indicando la causale “emergenza Ucraina”) con una duplice finalità: sostenere lo sforzo di accoglienza e di assistenza effettuato da Caritas Ucraina e da quelle confinanti, e sostenere l’accoglienza dei profughi ucraini che riusciremo ad accogliere.”
Da parte sua la Caritas diocesana ha già destinato a questa emergenza 10mila euro. “Al di là delle dichiarazioni politiche – tiene a evidenziare – in questo momento non vi sono fondi statali dedicati all’accoglienza; sembra che si possa utilizzare il sistema CAS-Centri Accoglienza e Servizi, che la Caritas diocesana ha attivo, ma sarà necessario che la prefettura aumenti i posti disponibili: al momento 50 e già esauriti. Questo significa che, almeno in un primo momento, l’accoglienza sarà a carico della nostra Chiesa diocesana e valuteremo di volta in volta come sostenerla qualora la raccolta fondi non coprisse le spese.”
“È prevedibile – aggiunge – che la migrazione dei profughi ucraini, oltre che per canali ufficiali (Prefetture), avverrà soprattutto nell’informalità, appoggiandosi ai contatti con connazionali già presenti nel Cremasco.” Nei giorni scorsi, infatti, sono arrivate alcune mamme con figli e hanno trovato soluzioni estremamente temporanee di accoglienza.
“La Caritas diocesana, insieme a quelle parrocchiali – assicura Dagheti – è pronta a dare un aiuto all’accoglienza con generi di prima necessità e a offrire un supporto riguardo alla richiesta dei permessi di soggiorno.” Per queste segnalazioni si può contattare Fabrizio Motta (3491548039, e-mail immigrazione@caritascrema.it).
Se in qualche parrocchia ci sono delle soluzioni abitative in buono stato – spazi di oratorio, canoniche, appartamenti di privati che vogliono metterli a disposizione… – vanno invece segnalate direttamente al direttore (3346263143, e-mail claudio.dagheti@caritascrema.it), che previa una visita, censirà le disponibilità, per poi valutare l’eventuale accoglienza, via via che ci sarà bisogno.
Al momento non si stanno effettuando raccolte di generi di prima necessità – alimenti, abiti, medicinali… – per le difficoltà, segnalate da Caritas Ucraina, a far entrare il materiale e, ancor più, a garantirne un corretto utilizzo. È tuttavia prevedibile che a breve Caritas Europa, a nome delle Caritas di Romania, Polonia, Slovacchia e Moldavia, definisca le necessità di aiuto che si dovranno mettere in campo.