Cronaca

Ucraina, don Tibaldi: "Sentito
famiglie a Vinnytsia, disperati"

Si occupa del volontariato in Ucraina dal 1992, quando negli anni della tragedia di Chernobyl iniziò prima ad ospitare ragazzi in fuga e successivamente ad aiutare la popolazione in loco con progetti di vario genere, tra cui la realizzazione di una cooperativa di falegnameria e di diversi asili, nella zona di Vinnytsia. Oggi don Natalino Tibaldi parla con angoscia degli amici che si trovano là, delle famiglie con cui è in contatto.

“La situazione è drammatica. In queste ore ho sentito molte persone in Ucraina: alcune sono in fuga, altre stanno nei rifugi per proteggersi dai bombardamenti. Sono disperate. Quelli che hanno la macchina stanno provando a fuggire in Moldavia o al confine polacco, perché anche Vinnytsia sta subendo bombardamenti notturni. Purtroppo però i giovani devono restare, perché sono chiamati a difendere il Paese”. E chi resta “cerca rifugi per potersi proteggere”.

Il gruppo di don Tibaldi si appoggia allw suore canossiane, che ora stanno vivendo come tutti l’incubo della guerra, ma che non hanno esitato a rimboccarsi le maniche. “Loro sono a Vinnytsia e hanno deciso di rimanere perché in questo momento buio rappresentano un punto di riferimento, una speranza per tanta gente”.

Le famiglie di quella regione sono disperate: alla povertà pre-esistente che già caratterizzava la zona, si unisce ora la paura per quanto sta accadendo. “Ci sono molte famiglie che erano già in uno stato di povertà, con stipendi da fame e condizioni difficili e questa guerra sta peggiorando le cose”.

Il pensiero va anche all’asilo (l’ultimo di una serie) costruito in una cittadina a 80 chilometri da Vinnytsia proprio grazie ai progetti coordinati dal parroco di Vailate e al sostegno di tanti nella nostra diocesi, e che doveva essere inaugurato a breve: speriamo che non venga bombardato” dice don Tibaldi. Ma non si può non pensare immediatamente agli aiuti, ormai urgenti: anche nel Cremonese ci si sta mobilitando per trovare il modo di essere vicini alla popolazione ucraina. Anche per questo don Tibaldi continua a mantenere i contatti con le famiglie che sono là, pronto a partire, appena si potrà, per portare degli aiuti, anche grazie al sostegno della Caritas, che si impegna da tempo su questi fronti, e che ha già avviato una raccolta fondi. LaBos

COME SOSTENERE LA POPOLAZIONE UCRAINA

– Attraverso la Fondazione San Facio:
Conto Corrente Bancario
Banca di Piacenza – via Dante 126 – 26100 Cremona
IBAN: IT 57 H 05156 11400 CC0540005161
Conto Corrente Postale
n. 68 411 503
La donazione alla Fondazione San Facio è deducibile se fatta con bonifico, assegno o versamento postale.

– Direttamente alla Caritas Cremonese:
Conto Corrente Bancario
IBAN: IT 74 E 03069 11400 100000061305

 

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