Tentato abuso in atti d'ufficio
Assolto il sindaco di Ripalta
Assolto “perchè il fatto non sussiste”. E’ la sentenza emessa dal collegio dei giudici del tribunale di Cremona in favore del sindaco di Ripalta Cremasca Aries Bonazza, che era finito a processo con l’accusa di tentato abuso in atti d’ufficio per presunti favoritismi. I fatti si riferiscono al maggio del 2016. La vicenda ruotava attorno all’assegnazione diretta dell’organizzazione delle manifestazioni del ‘Giugno Ripaltese’.
Molto soddisfatto della piena assoluzione, il sindaco, assistito dal pool difensivo composto dagli avvocati Gabriella e Giulia Bravi con la consulenza della collega Eleonora Pagliari. La motivazione sarà depositata entro 60 giorni.
Tre le parti civili che avevano avanzato un danno di immagine: l’ex vice sindaco Raffaele Volpini, e i consiglieri Marco Maria Motti e Barbara Bettinelli.
“Il collegio dei giudici ha ristabilito la realtà dei fatti”, ha sottolineato l’avvocato Giulia Bravi. “Non è stato compiuto nulla di illecito, nè di rilevanza penale. In aula sono state smontate le illazioni dei consiglieri che evidentemente hanno voluto spostare la lotta politica dal consiglio comunale alle aule di giustizia. Ma i giudici hanno riscontrato la piena correttezza dell’operato del sindaco”.
Sentenza di non luogo a procedere in sede di udienza preliminare era già stata pronunciata per l’ex assessore alla cultura Raffaella Lorenzetti, processata con il rito abbreviato e poi assolta.
Secondo quanto era stato contestato, all’epoca dei fatti la Lorenzetti aveva indicato alla dipendente amministrativa del Comune il nome della ditta ‘Responsive Solution Eventi e Comunicazioni’ come soggetto cui affidare direttamente l’incarico retribuito, con l’iniziale previsione di un capitolo di spesa di 5.000 euro per la gestione del ‘Giugno Ripaltese’, mentre da parte sua Bonazza aveva insistito con il segretario comunale per procedere all’affidamento diretto dell’incarico a una delle referenti della ‘Responsive Solution Eventi e Comunicazioni’, in violazione delle norme previste dal codice degli appalti e della normativa comunitaria per l’affidamento di incarichi a società private e in presenza di un interesse di un congiunto del sindaco.
Era quindi scattata l’accusa di aver procurato alla ditta un ingiusto vantaggio patrimoniale ai danni del Comune di Ripalta Cremasca. Accuse smontate dal pool difensivo che oggi ha incassato la sentenza di assoluzione.
Sara Pizzorni