Mattarella bis, ora le imprese
temono la debolezza della politica
Categorie economiche cremonesi in generale soddisfatte per la rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato.
“E’ una di quelle persone che rappresentano l’Italia che vince”, commenta Stefano Allegri, presidente di Confindustria Cremona, “e che ci permette di fare la differenza nel mondo. Una figura sicuramente di prestigio, ne avevamo parlato già nella nostra assemblea provinciale. Ci fa riflettere però la parte politica: il meccanismo che ci ha portato a queste elezioni non dà l’idea di un cambio di passo rispetto alla situazione che ci aveva portato al governo Draghi. Questo è il vero tema su cui bisognerà ragionare nel prossimo periodo”.
Ancora più esplicito da questo punto di vista, è il presidente di Confcommercio, Andrea Badioni. “E’ sicuramente sinonimo di garanzia, ma questo non nasconde le ombre di una classe politica inefficiente, impreparata, incapace di dialogare neanche sui grandi temi del rilancio della nostra realtà che ha visto momenti bui, in cui bisogna dare segnali di responsabilità. I politici hanno perso una grande occasione per dimostrare di essere un punto di riferimento per tutta la società e non solo per la classe imprenditoriale.
Adesso nasce una forte preoccupazione per quanto riguarda il rilancio dell’economia e la risoluzione dei problemi delle famiglie. Arriveranno questi grandi finanziamenti dall’Europa e con questa classe dirigente politica inefficiente c’è la preoccupazione che vengano incanalati in maniera non adeguata. Siamo tutti pronti a fare sacrifici, ma abbiamo bisogno di una guida solida. Il presidente Mattarella e Draghi da soli non possono fare nulla, è ora di cambiare questa classe dirigente. Mi dispiace dover essere così duro, ma veniamo da due anni in cui siamo stati messi a dura prova, come imprese e come famiglie. Penso agli aumenti dei costi energetici, alle difficoltà a tenere i posti di lavoro. Mi auguro che il contributo che potranno dare le forze intermedie, come la nostra, possano far svegliare i piani alti della politica”.
Per il presidente provinciale della Cna, Marcello Parma, la scelta di Mattarella rappresenta uno scampato pericolo: “La politica non è stata in grado di fare sintesi su un candidato, abbiamo visto quali balletti ci sono stati, a dimostrazione che i partiti non hanno una visione realistica della situazione. Meno male che Mattarella ha ridato la sua disponibilità: il binomio con Draghi è l’unico in grado di gestire il PNRR, anche in considerazione del fatto che fra un anno si andrà a nuove elezioni parlamentari”.
Tra le questioni irrisolte in tema di politica economica, che preoccupano le categorie produttive, c’è ad esempio il passo indietro del Governo sul bonus edilizio del 110%, sul quale c’è una trattativa in corso, che una crisi di governo avrebbe sicuramente reso più difficoltosa. “Poi – continua Parma – abbiamo ancora diverse urgenze, dalla cassa integrazione, ai ristori legati alla pandemia. Ci sono tante categorie, penso alle discoteche, ai ristoratori, a tutte le attività basate sul contatto diretto con il pubblico, che soffrono ancora.
Una soluzione diversa da quella della rielezione di Mattarella probabilmente non avrebbe creato danni nell’immediato, penso che chiunque di buon senso avrebbe portato avanti le istanze in essere. Ma per le categorie produttive, ci sono tanti fattori che possono fare la differenza e la stabilità istituzionale è una buona base da cui ripartire”. gb